Where Stars Collide > Dome

A mio modo di vedere, nel panorama della musica tecnica l’Italia non ha nulla da invidiare agli altri paesi. Anni fa conobbi la band che mi accingo a recensire, i Where Stars Collide, e rimasi folgorato dalla loro bravura e precisione tecnica. Nel 2022 sono tornati con il loro nuovo album dal nome Dome, composto…

Mothflesh > Machine Eater

Dal sud-est asiatico arrivano i Mothflesh, trio groove metal con influenze death molto caciarone e che non disdegna mostrare i muscoli ai propri ascoltatori. Arrivano proprio negli ultimi giorni del 2021 con questa proposta molto interessante. Questo gruppo malese infatti ha immaginato di trovarsi ad un passo dall’apocalisse con questo Machine Eater, album di ben dieci…

The Last Ten Seconds Of Life > TLTSOL

In ambito -core gli Stati Uniti sono quasi sempre sinonimo di qualità e sicurezza. In questo caso esaminiamo il complesso a stelle e strisce The Last Ten Second Of Life, giunti ormai al sesto album, EP esclusi. Il loro deathcore avrà subito una ulteriore evoluzione o sarà rimasto sempre fedele a se stesso? Scopriamolo insieme.…

Ingested > The Surreption II

A distanza di 10 anni i britannici Ingested tornano con una versione completamente rinnovata di The Surreption. Quando uscì questo lavoro non riscosse grandissimo successo, ma in un certo senso ha potuto consolidare il combo sulla scena metal estrema. Il remaster di questa prima fatica lo possiamo toccare con mano e notiamo come questo gruppo…

Frontierer > Oxidized

Gli scozzesi Frontierer, attivi sulla scena mathcore dal 2013, sono delle vere e proprie macchine da guerra. Non ci sono dubbi: sono un caleidoscopio di frenesia schizofrenica. Per farvi un’idea: prendete i Meshuggah e mischiateli con i The Dillinger Escape Plan e i leggendari The Tony Danza Tapdance Extravaganza, ecco che avrete questo gruppo di…

Whitechapel > Kin

Kin è l’ottava fatica del complesso statunitense Whitechapel. Il loro primo album risale ormai al lontano 2007, l’indimenticabile The Somatic Defilement, un disco di una violenza inaudita grazie al quale abbiamo imparato ad amare il ruggito “sturalavandini” del piccolo Phil Bozeman. Nel corso di questi anni i Nostri, come poi capita spesso in questo genere…

Reaping Asmodeia > Darkened Infinity

Terza fatica in casa Reaping Asmodeia, questa volta tocca a Darkened Infinity uscire allo scoperto grazie all’etichetta Prosthetic Records. Questo disco è stato prodotto dalla band stessa a Minneapolis e missato da Zack Ohren (ingegnere di band come Carnifex e Machine Head). Le premesse per questo nuovo lavoro di 12 tracce da parte dei deathster…

Grave Miasma > Abyss Of Wrathful Deities

A cinque anni di distanza dal debutto con Odori Sepulcrorum i Grave Miasma tornano, con calma, alla ribalta con questo nuovo Abyss Of Wrathful Deities. Il trio inglese preferisce ragionare sulla propria proposta anziché pubblicare album a ripetizione. Per chi non li conoscesse, i Nostri sono dediti alla forma più oscura e misteriosa del death…

Born Of Osiris > Angel Or Alien

Il processo di evoluzione sonora del quintetto di Chicago continua ad avanzare senza compromessi con questo nuovo Angel Or Alien. I Born Of Osiris odierni sono diversi da quelli puramente djent ad aggressivi di Tomorrow We Die Alive o The Discovery, due pietre miliari del genere, infatti miscelano ancora di più suoni elettronici e melodie…

Becerus > Homo Homini Brutus

Una band con il nome di Becerus già dice molto, ancora di più il titolo del loro disco Homo Homini Brutus. Il complesso siciliano, per chi ancora non lo avesse capito, è un vero tripudio di mazzate sui denti. Cosa vuol dire? Semplice: death metal vecchia scuola. Un elogio all’ignoranza galoppante la cui summa si…

Mental Cruelty > A Hill To Die Upon

La scena metal tedesca è sempre molto affascinante da seguire, dati i tanti gruppi estremi molto interessanti che produce. Questa volta tocca ai Mental Cruelty, autori di un feroce blackened deathcore. L’ultimo lavoro del quintetto teutonico si intitola A Hill To Die Upon. Fin dalla copertina si intuisce una certa somiglianza con gli ultimi Lorna…

Karpenter > Sleepless

Freschi del contratto con la Rockshot Records i nostrani Karpenter realizzano il loro nuovo lavoro intitolato Sleepless. La band italiana, il cui moniker è dedicato al grande regista di film dell’orrore quale è John Carpenter, si è formata nel 2019 dalle ceneri di diverse band, tra le quali ricordiamo i Fightcast, Creep e Figure of Six.…

Stiriah > Into The Depths

Torniamo indietro di qualche mese e ripeschiamo dal cassetto un album black metal dal sapore, per certi aspetti, nostalgico. Stiamo parlando di Into The Depths degli Stiriah, gruppo teutonico con già diversi lavori alle spalle. Questa nuova opera è composta da cinque brani dalla durata media di poco superiore agli 8 minuti. Per intenderci il…

Batushka > Carju Niebiesnyj

Se ripenso ai Batushka di qualche anno fa rivedo una band con un potenziale stratosferico. Poi, purtroppo, si è inceppato qualcosa: contratto con la prestigiosa Metal Blade Records, scisma interno tra il cantante Krysiuk ed il chitarrista Drabikowski, cause legali sul nome e chi più ne ha più ne metta. Insomma, una storia a dir…