(Xtreem Music, 2013)
01. Dawn of Apocalypse (Intro)
02. Dead Flesh Awakened
03. Z-Hunter
04. …Was Not My Blood
05. Horrified by Repulsion
06. Zompiro
07. Elegy for the Rotting (Interlude)
08. Unborn of the Undead
09. Brainsuck
10. Zombie Ritual (Death cover)
11. Cannivegan Corpse
12. Cult of the Living Dead
13. Devoured and Forgotten (Outro)
Penso di poter affermare che gli Avulsed siano una sorta di “Cannibal Corpse spagnoli”, dati i diversi punti in comune con la band di George Fisher, come ad esempio essere stati elemento focale e fonte d’ispirazione per tutte le band death metal conterranee e buona parte di quelle europee. A distanza di quattro anni dal precedente full-length intitolato Nullo (The Pleasure of Self-Mutilation), i l quintetto di Madrid torna a far sentire la propria voce con un disco che già dal titolo dimostra con chiarezza i rinnovati intenti della band.
Ritual Zombi è un titolo che vi farà sicuramente balzare alla mente “Zombie Ritual”, famoso brano dei Death che, guarda caso, è stato “coverizzato” dai Nostri proprio all’interno di questo album; i riferimenti ai primi periodi della creatura di Shuldiner non finiscono qua, infatti gli Avulsed si sono voluti spingere verso le origini più primitive del metallo mortifero, quasi a voler seguire e cavalcare l’onda di piena che sta alimentando con forza una sorta di rinascita del movimento old-school death. Ma non fatevi ingannare da queste mie parole, Ritual Zombi rimane un disco 100% Avulsed, quindi schietto, marcio al punto giusto e dotato di una forte personalità che rende immediatamente riconoscibili i riff e lo stile della band. Dopo l’intro strumentale “Dawn of Apocalypse”, brano che può inizialmente spiazzare l’ascoltatore in quanto pare scippato dall’apertura di un disco degli Hammerfall, veniamo accolti dal growl potente e cavernoso di Dave Rotten, vocalist esperto e attivo nelle principali death metal band spagnole, che svetta sopra ad alcuni riff quadrati di matrice floridiana, i quali compongono una melodia sinistra e compatta assieme all’ottimo lavoro svolto dal cinque corde di “Tana” (all’anagrafe: Antonio Carlos Rodríuez Espigares); si prosegue con la terremotante “Z-Hunter”, brano veloce e dal mood ritualistico, che vi rapirà letteralmente grazie alle sue ritmiche malsane. Si tratta di uno dei pezzi meglio riusciti del lotto assieme a “Unborn of the Undead”, dal DNA 100% vecchia scuola con un’andatura lenta e oppressiva che rasenta il doom/death orrorifico caro a Coffins e Hooded Menance. Ritual Zombi riesce a mantenere alta e catalizzata su di sé l’attenzione dell’ascoltatore grazie ad un sapiente alternarsi di brani classici, retti da mid-tempos epici e costruiti su partiture semplici e di facile presa, come “Horrified by Repulsion” e “Brainsuck”, ad altri più violenti e tirati, come “Zompiro” e “Cult of the Living”, pezzo totalmente “in da face” trainato da un assalto frontale in doppia cassa e una pioggia di riff à la “I Cum Blood” dei maestri Cannibal Corpse. Si conclude poi con un’outro strumentale che inizia con grida di persone che vengono divorate da un’orda di morti viventi e poi sfuma con alcuni lenti e funerei passaggi chitarristici decisamente “creepy” .
Come avrete intuito gettando uno sguardo alla copertina e al titolo delle canzoni, i ragazzi spagnoli hanno voluto creare un tributo agli zombies andando ad esplorare ogni sfaccettature di queste creature non morte, tirando in ballo diverse citazioni, dai classici di Romero fino all’odierno The Walking Dead senza tralasciare i più beceri b-movies. A livello prettamente musicale, seppure un attimo più pacati rispetto alle releases del passato gli Avulsed hanno confezionato un disco ben fatto e curato in ogni dettaglio, e questo è sufficiente per assegnarli una valutazione più che buona. Appuntamento rinnovato alla prossima pubblicazione, sperando di non dover attendere altri quattro anni.
7.5