(Fire Was Born Records, 2013)
1. All Over
2. Mindset
3. 2nd To None
4. Ascent
5. Brakeless
6. Revive The Lights
7. Head Down
8. Abductions
Ascent è veramente qualcosa che aspettavo da tempo, soprattutto perché prodotto da una band italiana come i Burn After Me. Nati solamente nel 2012, questi ragazzi hanno saputo dare fin da subito un’impronta ben precisa alla propria musica, arricchendo notevolmente il loro repertorio sempre alla ricerca di un sound personale e unico, che al momento si concretizza in una miscela di metalcore brutale e scream feroci che risulta essere una vera e propria delizia per le orecchie.
Questi ragazzi di Arona (Varese) di sicuro non hanno niente da invidiare a band più blasonate come All That Remains, Alaska o Attila. Considerando il fatto che come band hanno letteralmente bruciato le tappe, l’augurio è quello di non perdersi per strada e di continuare a far le stesse scelte indovinate fino ad ora. Non c’è un brano che spicca di molto sopra gli altri, il livello è sempre tanto alto che si arriva alla fine delle otto tracce stremati, sfiniti, come se qualcuno vi avesse preso a schiaffi per mezz’ora. Si parte con “All Over”, in cui tecnica, potenza e melodia si amalgamano alla perfezione forgiando un brano degno delle migliori band d’oltreoceano, mentre “Mindset” e’ un tripudio di cori, voce melodica e breakdown impeccabili. I cori in particolare colpiscono fin dal primo ascolto, con quel retrogusto di hardcore vecchia scuola molto riconoscibile. Da segnalare anche la titletrack “Ascent”, un intermezzo strumentale con inserti dubstep che sarebbe stato anche una perfetta intro, ma che ben svolge anche la funzione di “spezzare” l’ascolto. Nella seconda parte spiccano “Head Down”, che richiama lo stile degli August Burns Red, e la conclusiva “Abductions”, un dialogo con Dio sulle falsità e le bugie delle persone, un testo molto toccante nella sua semplicità.
Sentiremo parlare ancora in futuro di questi Burn After Me, magari tra qualche mese, vista la loro notevole prolificità, avranno già materiale pronto per un full length, che certamente non vediam l’ora di ascoltare. Mosh hard, live harder!
7.0