(Metal Blade Records, 2012)
1. Demented Aggression
2. Sarcophagic Frenzy
3. Scourge of Iron
4. Encased in Concrete
5. As Deep As the Knife Will Go
6. Intestinal Crank
7. Followed Home then Killed
8. The Strangulation Chair
9. Caged… Contorted
10. Crucifier Avenged
11. Rabid
12. Torn Through
Vicini al traguardo dei 25 anni di attività, i Cannibal Corpse pubblicano il loro dodicesimo album in studio, Torture. Da tempo ritenuti tra i maestri indiscussi del death metal brutale e sanguinolento, il quintetto di Buffalo vuol dimostrare che tale nomea è meritatissima e nemmeno il passare del tempo potrà mai arrestare la poderosa macchina da guerra chiamata Cannibal Corpse.
Torture è il naturale prosieguo di Evisceration Plague, un disco di death metal onesto e diretto in puro U.S. style; Con la prima traccia “Demented Aggression” capiamo subito che i nostri non hanno perso minimamente lo smalto e intendono riversare uno tsunami di morte, splatter e putrefazione, come da tradizione. Il buon Giorgione “Corpsegrinder” Fisher sembra più in forma che mai, dando vita a un’ottima prova al microfono: Il suo growling caldo e potente, unito ai riff spietati e precisi partoriti dalla coppia Webster e Mazurkiewicz rendono ogni canzone di questo platter assai interessante e tremendamente scatenata. Tutte le tracce godono di una buona resa sonora e di un impatto piuttosto diretto, con svariati richiami al death old-school dei primi anni ’90 messi in evidenza in brani come “Scourge of Iron” e “Caged…Contorted”. Alcune iniezioni di groove e ritmiche più cadenziate in stile thrash-death completano l’opera, preparando quello che si dimostrerà un violentissimo campo di battaglia in sede live: mosh e headbanging saranno assicurati!
Spendere ulteriori parole sarebbe inutile, dato che la proposta della band di Buffalo è sempre la stessa da 6 anni a questa parte. Sicuramente c’è chi spererebbe in qualche innovazione o nell’inserimento di nuove idee, però, volendo essere estremamente onesti, questi sono i Cannibal Corpse, questo è quello che fanno da più di due decadi e lo fanno dannatamente bene! Hanno ispirato e continuano a ispirare le nuove leve del death metal, quindi è giusto che proseguano inflessibili e decisi per questa strada. Ascoltate questo disco e non ne rimarrete delusi.
7.5