(Rising Nemesis Records, 2014)
1. Failure of Imperfect
2. Imperceptible Collar
3. The Grotesque Realm
4. Feeding the Void
5. Interlude
6. Dawned in Fear
7. Those Who Observe
8. Waking the Spawn
9. Unseen
10. Eulogium
Dalla Russia con furore! A distanza di quattro anni dal precedente Unique Brute Revival, i Cephalic Impurity tornano alla carica con un disco nuovo di zecca e con l’intento di trovare una propria dimensione nella quale esprimere brutalità, violenza ma anche pesantezza e personalità.
Chiunque abbia seguito il combo russo sin dagli esordi avrà notato come ad ogni loro pubblicazione la band abbia modificato il proprio sound in maniera piuttosto incisiva: il debut Perverted Surgical Concept puntava tutto sulla pesantezza e su linee vocali gutturali e gorgoglianti, cercando di scimmiottare lo slam primordiale a là Cephaliopstrpy o primi Devourment, il successivo Unique Brute Revival invece si mostrava decisamente più fresco ed interessante con un sound orientato maggiormente verso l’US-BDM e l’utilizzo di vokills più chiare e definite pur rimanendo sempre profonde e feroci, ora il neonato Eulogium for Incessancy si presenta simile al suo predecessore ma caratterizzato da un piglio freddo e chirurgico unito ad un approccio maggiormente tecnico.
“Failure of Imperfect” apre in up-tempo, facendo appoggio su un tappeto di martellanti blast-beats che si amalgamano facilmente alla sezione ritmica, frenetica e serrata, il tutto coronato dall’ottima prova vocale di Ivan che sfodera un growl profondo e cattivo al punto giusto e che ricorda i primi due dischi dei compatrioti Fleshgore. “The Grotesque Realm” e “Waking the Spawn” mettono in evidenza la preparazione tecnica della band, sfoderando un rifferama dinamico imperniato su un’intelaiatura piuttosto elaborata, nella quale spiccano alcuni passaggi dissonanti simili a quelli degli ultimi Deeds Of Flesh. Superata la quinta traccia, un interludio melodico pacato posto come break di metà album, arriva come un fulmine a ciel sereno “Dawned in Fear”, il miglior brano del lotto, in cui il lato più brutale dei Cephalic Impurity riprende il sopravvento, tra riff monolitici e terremotanti accelerazioni saldamente legate all’old-school brutal-death metal. Molto bene anche la conclusiva “Eulogium”, che si affida a robusti mid-tempos e a ritmiche di stampo death di vecchia scuola sulle quali aleggia lo spettro dei primi Decapitated, rivisitati in chiave più violenta e marcia.
Che i Cephalic Impurity siano finalmente riusciti a trovare la giusta alchimia e la forma definitiva non ci è dato saperlo, in ogni caso Eulogium for Incessancy con la sua accattivante commistione tra tecnica e brutalità, ed un sound che passa da tinte fredde e moderne a sonorità più ruvide e squisitamente retrò, riesce sicuramente a centrare l’obiettivo, risultando un disco solido e piacevole da ascoltare, pane per le zanne di tutti i brutal-deathsters.
7.0