Tra le uscite dello scorso anno il lavoro dei Circle e’ stato nell’ambito del post rock una vera e propria boccata d’aria fresca. Più vicina all’ epicita’ di Morricone piuttosto che ai climax alla Mogwai, la band ha risposto ad alcune nostre domande in merito a When Plants Turn Into Stones, il loro concept album legato al cerchio della vita.
Avete alle spalle un background hardcore. Come siete arrivati ad un suono così rarefatto?
In realtà non tutti i membri della band hanno lo stesso background musicale. Alcuni di noi ascoltano metal, ma altri hanno le proprie radici nel pop alternativo e nel folk. Il nostro sound è per noi il mezzo per far incontrare i nostri differenti interessi.
La vostra strumentazione va oltre al concetto di chitarra basso batteria. Ce ne potete parlare?
Oltre ad utilizzare gli strumenti essenziali per una band, spendiamo molto tempo a sperimentare sonorità differenti e usiamo anche diversi effetti per espandere le possibilità a nostra disposizione. Inoltre facciamo uso anche di strumenti inusuali, come la ghironda.
Il concept dietro When Plants Turn Into Stones e’ il ciclo della vita. Come è nata l’idea di base?
Mentre stavamo cercando un concept in cui inserire tutte le idee che avevamo, abbiamo notato che stavamo parlando molto delle fasi della vita che stiamo attraversando, e abbiamo pensato che sarebbe stato interessante trovare un linguaggio comune per esprimere come ognuno di noi sperimenta questo ciclo della vita.
La traccia “Lack Of Interest In Things They Used To Do” mi ha lasciato senza fiato per la sua potenza espressiva. Qual’e il processo dietro alla stesura di un vostro brano?
Il nostro chitarrista ci propone un riff o alcune parti di un potenziale brano, col quale iniziamo a suonare e vediamo cosa ne viene fuori. In seguito cerchiamo di rendere il brano grezzo più strutturato, provando diverse variazioni senza porci dei limiti.
L’amore che avete per le colonne sonore è evidente; quali sono gli autori che preferite?
Amiamo le colonne sonore perché uniscono: quando scriviamo la nostra musica cerchiamo di creare un’immagine attraverso il linguaggio musicale e speriamo che anche gli ascoltatori riescano a crearsi delle immagini. Una buona colonna sonora, ovviamente, rafforza la parte puramente visiva di un film. Recentemente una delle migliori e più sorprendenti colonne sonore è stata sicuramente quella creata dagli Arcade Fire per Her di Spike Jonze.
Che musica ascoltate? Cosa vi ha colpito negli ultimi anni?
Tutti noi ascoltiamo differenti tipi di musica e per questo è difficile rispondere solo con pochi nomi, ma per il nostro ultimo album ci siamo sicuramente ispirati a band come i Pink Floyd. Oltre a ciò, ognuno di noi trova ispirazione in tanti generi differenti, dall’indie all’hip hop, dall’alternative al folk.
Avete in progetto dei tour per il prossimo anno?
Quest’anno faremo sicuramente alcuni concerti e cominceremo a scrivere nuovi brani; non c’è in programma di andare in tour per ora, ma vedremo.
Grazie per la vostra disponibilità, salutate i nostri lettori come preferite.
Speriamo che abbiate apprezzato la nostra musica, poiché crediamo che questo sia il miglior complimento possibile per noi. Forse ci incontreremo nuovamente attraverso la musica.