(Listenable Records, 2012)
1. A New Era
2. The Reprobate
3. The Glass Envelope
4. Flesh World
5. Murderous
6. Pessimist
7. Monochrome Existence
8. Vacuum Fields
9. Living Is Suffering
10. The Walls of Eryx
11. Violent Society
12. Becoming the Stench
13. The Phantom Carriage
Avete presente quando una band intende fare dell’immediatezza e della semplicità d’ascolto il proprio cavallo di battaglia? Ecco, la proposta dei Coldworker calza a pennello con l’esempio appena citato. Nati da una costola dei grandiosi Nasum, i cinque svedesi si sono proposti sulla scena estrema con l’intento di mescolare il death metal classico, di scuola americana, con il grindcore più puro e furioso, che aveva attecchito con successo nelle terre del nord Europa come Svezia, Norvegia e Finlandia.
Formatisi nel 2006, hanno portato avanti con fierezza il loro verbo di “aggressione” sonora sfornando ben tre full-lenght album. The Doomsayer’s Call, la loro ultima fatica, è un platter di death/grind ben confezionato che posa le sue basi sugli stilemi più caratteristici di entrambi i generi, dando maggior spazio al riffing e ai cambi di tempo più cari al death metal made in U.S.A. In generale si tratta di un album votato a un riffing agile, a un drumming piuttosto incalzante e a ritmiche decisamente veloci e facilmente assimilabili, sin dal primo ascolto. Ogni tanto viene dato spazio a dei midtempo e dei rallentamenti che riescono a spezzare con successo la trama sonora di brani come “Violent Society “ dando un valore aggiunto al prodotto finale. I 13 pezzi scorrono lisci uno dopo l’altro e, in sede live, riusciranno sicuramente a scatenare un headbanging forsennato dal primo all’ultimo minuto di esecuzione.
Passando alla note dolenti, dispiace notare che, dopo tre album, la band non sia ancora riuscita a mettere in mostra una personalità incisiva, risultando spesso poco originale e derivativa. Sicuramente i più accaniti fans del genere potranno tranquillamente soprassedere su queste lacune, data la resa finale del platter, ma per tutti gli altri posso solo dire che The Doomsayer’s Call non è un acquisto fondamentale ma comunque un prodotto discreto che non vi farà pentire di averci investito sopra il vostro denaro.
7