1. Cemetery Sickness
2. Coffin Smasher
3. I, Cadaver
4. Recipes of Horror
5. Rotten Brain Extraction
6. Cunt Full of Maggots
7. Cabletie Castrator
8. Mortuary Debauchery
9. Tactile Necrophile
10. Cut Up & Fed to the Dog
11. Grave Secrets
I gallesi Desecration sono, ahimè, sempre rimasti relegati nell’ombra dell’underground senza riuscire mai ad effettuare quel salto di qualità necessario per conquistare uno spazio nell’affollato panorama del metal estremo. Nonostante ciò non si sono mai persi d’animo, portando avanti in maniera dignitosa una carriera piuttosto longeva e produttiva.
Sul finire della primavera i Nostri gettano in pasto ai fans ed al mercato l’ottavo album da studio, intitolato Cemetery Sickness, corredato di artwork gore ed irriverente, il tutto al servizio dell’extreme metal marcio e trasgressivo in voga nel primi anni ’90. La titletrack aggredisce frontalmente l’ascoltatore con un death metal schietto, puro e privo di fronzoli fortemente legato alla matrice old-school, strizzando l’occhio ai primi Cannibal Corpse e Deeds of Flesh,senza però abbandonare mai quello stile “creepy” e malato che ricorda da vicino formazioni quali Carcass e Impaled. Con “Coffin Smasher” i ragazzi di Newport si affidano a riffoni quadrati di matrice death/thrash per scatenare un assalto in up-tempo riuscendo ad originare una ritmica tanto aggressiva quando immediata, risultando sicuramente di facile presa sull’ascoltatore. Su queste stesse coordinate viaggiano “Rotten Brain Extraction” e “Cut Up & Fed to the Dog”, giunti poi a “Recipes of Horror” i nostri decidono di arricchire la portata inserendo alcuni innesti grind di vecchia scuola ed ancorandosi a solidi mid-tempos che suonano molto simili agli Exhumed: sebbene in questa veste riescano a dare il meglio, i Desecration sono in grado anche di spingere significativamente sull’acceleratore, originando brani come “Cabletie Castrator” e “Tactile Necrophile”, guidati da una potente doppia cassa coadiuvata da un riffing veloce e graffiante. Ottima anche la conclusiva “Grave Secrets”, che chiude magistralmente questo Cemetery Sickness sfoderando di nuovo quell’ammaliante sound di vecchia scuola volutamente debitore ai maestri Autopsy.
Nulla di nuovo sotto il sole, eppure non possiamo certo ritenerci delusi dall’ultima fatica dei Desecration, una band dalle poche pretese ma con obiettivi ben chiari ed ancora in grado di proporre buona musica senza distanziarsi troppo dai dettami principali del metallo mortifero. Se amate i classici, se siete in cerca di un po’ di sana violenza e marciume in salsa death metal, avete trovato pane per i vostri denti.
7.0