1. Bring A Gun To School
2. Nemesis
3. N.I.A. (News in Arizona)
4. The Hang Up
5. A Gift A Curse
6. E
7. Like LaMotta
8. Free Publicity
9. Most Hated
10. Grave Markings
11. Hitomi’s Shinobi
12. Rat King
13. Girls Don’t Like Boys, Girls Like 40’s and Blunts
14. New Age Rambler
15. We Were Just Kids
Alcuni dei testi più giovanili e stupidi che siano mai stati scritti nella storia del metalcore, questa è la prima impressione che viene fuori da Eternal Enemies degli Emmure senza neanche che ci sia bisogno di spingere il tasto play. Non che ci si aspettasse molto, ma in questo caso i famigerati Attila (che almeno appaiono divertenti e simpatici) rischiano di passare il testimone della stupidità proprio agli Emmure. Secondo voi, nel ventunesimo secolo, una band di questo livello dovrebbe davvero fare uso di termini come “frocio” e atteggiarsi ancora come bulli di periferia? Il colpevole si chiama Frankie Palmieri. Questo disco è un abito su misura per lui, nel quale rispecchia tutta la sua incapacità e scarsa intelligenza.
La prima traccia s’intitola “Bring A Gun To School”, titolo non molto azzeccato visto che in America c’è libera vendita di armi e continui attentati da parte di studenti pseudo-esaltati nelle scuole. Passiamo a “Nemesis”: sembra un testo scritto da un bambino ribelle di terza elementare; v’invito a guardarvi il video ed ascoltare le parole. Dovrei continuare? Probabilmente alcune canzoni di questo disco meritano una nota positiva, ma in tutta onestà il tentativo di sminuire e criticare tutto e tutti passa in primo piano e credo passi come un atteggiamento molto ingenuo. Frankie Palmieri, uno dei peggiori cantanti metalcore che abbia mai sentito sia su disco sia live, mette sul piatto vocalizzi irritanti, rifugiandosi spesso in spoken-words degne del miglior Fred Durst. Non c’è un brano davvero esaltante in Eternal Enemies. Giusto in paio di canzoni, vedi “Grave Markings”, che ha qualche sprazzo di buona musica e la voce è ben strutturata, oppure “We Were Just Kids”, dotato di un riff abbastanza di rilievo, ma anche in questo caso la voce agghiacciante di Palmieri rovina tutto. “Most Hated” e “The Hang Up” sono altre canzoni dove la parte strumentale suona vuota come la voce: intrappolati negli stessi tre tasti (quattro se si conta note aperte) e doppia cassa continua.
Non potevo infine non citare “Hitomi Shinobi”, chiara presa in giro della pornostar Hitomi Tanaka. Caro Frankie, su certe cose non si scherza (omofobia, pistole a scuola, …) e la tua sbruffonaggine rende questo disco sgraziato. Il risultato è una raccolta di quindici tracce di un monologo deathcore-numetal represso. Quest’album non ha proprio niente di buono da offrire.
4.5