(Coyote Records, 2012)
1. Fornicating in Pulverized Feces
2. Vaginal Colony Full of Vermin
3. Gobbling the Erupted Intestinal Mush
4. Phallus Decapitation
5. Catheteric Hacksaw Urethral Dissection
6. Ulcerous Cadaveric Decrepitation
7. Feasting on Putrid Hysterectomy Remnants
8. Defleshed and Wormed
Pare che in questi ultimi anni il lato più “estremo” del death metal, ovvero il brutal death metal, stia rivivendo un nuovo periodo d’oro. Gli Epicardiectomy provengono dalla Repubblica Ceca, terra famosa per aver dato i natali ad ottime realtà grindcore, goregrind e death/grind, mentre i nostri sono totalmente votati al brutal death metal gutturale becero e con qualche innesto slam. Tendenzialmente non ci si aspetta più grandi novità dalle band appartenenti a questo filone del death, eppure la formazione di Praga si è dimostrata attenta nella produzione del debut album e non si è fatta remore nello smentire i più scettici.
Abhorrent Stench of Posthumous Gastrorectal Desecration, disco dal nome assai complesso, è il primo full-length album pubblicato dagli Epicardiectomy. Come dimostrano l’artwork dai toni splatter ultra-macabri e i titoli delle canzoni, ci troviamo di fronte alla trattazione dei temi più classici del genere, in cui gore, mutilazioni, necrofilia e mattanza umana la fanno da padrone. I brani si basano su un riffing muscoloso e roccioso che trasuda groove e violenza da ogni poro, al quale viene unito un drumming schizofrenico, incalzante, con mitragliate di blast-beats e accelerazioni al fulmicotone, formula sapientemente spezzata da alcuni break di stampo slam che rendono il sound più dinamico e catchy. Trentadue minuti di assalto sonoro strutturato su quando insegnato dai maestri Disgorge (US) e Devourment e reinterpretato magistralmente dal trio di Praga; tutte e otto le tracce risultano coinvolgenti e ben strutturate ma volendo per forza trova il meglio del platter, mi par giusto segnalare “Ulcerous Cadaveric Decrepitation”, un manifesto di pura brutalità incontaminata e primordiale. Completa il quadro la convincente prova vocale del singer Tom, che pur risultando un po’ monotono in alcuni passaggi, dimostra di avere le carte in regola per dar voce alla furia devastatrice del platter con grugniti, gorgoglii e un growl gutturale che par provenire dalle profondità degli inferi.
Pur non inventando nulla di nuovo gli Epicardiectomy hanno dimostrato di saperci fare con gli strumenti e di destreggiarsi abilmente nei terrificanti meandri del brutal death metal. Abhorrent Stench of Posthumous Gastrorectal Desecration si mantiene sempre su livelli più che dignitosi e regala tanto divertimento e violenza anche all’ascoltatore più esigente. Li attenderemo con ansia alla prossima pubblicazione, augurandoci un prodotto di questo livello o addirittura superiore, le carte in regola ci sono tutte!
7.0