(Century Media Records, 2012)
1.Illusions of Grandeur
2.Well of Despair
3.Divide and Conquer
4.Perception of Reality
5.Metus Odium
6.I’ll Be Your Suicide
7.Crimson Skies
8.Into Submission
9.The Seven Faces of God
10.Final Disclosure
Avete nostalgia del death tipicamente svedese, ma detestate le registrazioni mediocri e confusionarie? Volete ascoltare qualcosa di diretto e potente senza però sacrificare la melodie e le atmosfere epiche coinvolgenti? Infine, cercate un album che fonda lo stile melodic death guerresco e squisitamente evocativo degli Amon Amarth con i primi Entombed? Bene, Illusions of Grandeur degli Evocation è esattamente ciò che fa il caso vostro!
Band death metal fondata nel 1991 ma rimasta nell’ombra fino al 2004, dietro al moniker Evocation si celano cinque individui con lo swedish death codificato nel proprio DNA, accomunati da una grandissima passione per il genere suonato e da una perizia tecnico-musicale decisamente di buon livello. Sin dal debutto Tales From the Tomb, la formazione di Borås ha dimostrato di possedere tutte le carte in regola per mantenere vivo e accattivante il death metal di stampo nord-europeo, un genere che era andato forte negli anni ‘90 toccando l’apice nella seconda metà di quel periodo, per poi avviarsi verso un lento declino; ed ora, sul finire del 2012, ecco arrivare il quarto nato in casa Evocation ovvero Illusions of Grandeur. Il primo brano, corrispondente alla titletrack, attacca con un incedere monolitico e poderoso, unito a un comparto melodico-epico degno di nota: il risultato è un mix decisamente coinvolgente che vi farà svitare la testa a forza di headbanging e scappigliamento forsennato. I brani successivi si mantengono più o meno sulle stesse coordinate, facendo del riffing preciso e accurato unito a un drumming dinamico ma non troppo veloce il punto di forza da cui partire per erigere alcune parti più introverse ed articolate. Buono anche l’utilizzo di alcuni break seguiti da accelerazioni graffianti, unite ad ritornelli piuttosto catchy, come in “Divide and Conquer” , uno dei brani meglio riusciti assieme alle ottime “Metus Odium” e “Crimson Skies”. A voler sottolineare questa nuova piega “simil Amon Amarth” arriva l’ottava traccia “Into Submission ”, in cui compaiono le incursioni vocali di Johan Hegg, il poderoso frontman della band “vikinga”.
Illusions of Grandeur è essenzialmente composto da quarantuno minuti di sano death metal senza particolari pregi, ma degnamente realizzato con tutti i crismi per piacere ed intrattenere efficacemente l’ascoltatore; passando, invece alle note dolenti, bisogna segnalare che questa eccessiva importazione di stili presi dalle band più significative della scena death odierna e passata fa sì che il platter risulti in parte derivativo e che in alcun brani faccia capolino quella sensazione di “già sentito” che tenderà inevitabilmente a minare la longevità del prodotto. Comunque sia, la bontà della musica proposta dai Nostri, unita all’ottima produzione, andranno sicuramente a compensare questa lacuna, quindi se avete apprezzato i precedenti lavori di questa band o, più semplicemente, amate il death metal ammantato di melodia, tipicamente svedese, non dovrete farvi sfuggire Illusions of Grandeur per alcun motivo!
7.0