(Autoprodotto/Indipendente, 2013)
1. Unwinding
2. Mere Mortals
3. The Master is Here
4. Guardians
5. Absentia
6. Ad Astra
7. The Grand Design
8. Liturgy
9. Last Light…
10. …to Black
I For Ruin sono una melodic-death metal band irlandese che, come altre realtà estreme provenienti dalla terra dei folletti, non sono mai riuscite a sfondare al di fuori dell’underground locale, rimanendo sconosciute ai più. Con due full-length e alcuni demo alle spalle, i Nostri si sono da sempre dedicata ad un death melodico dalle tinte oscure e malinconiche, in stile Insomnium, basando le proprie opere su complessi guitarworks e intrecci sapienti fra le trame di basso e batteria.
Giunti al traguardo del terzo full-length album, hanno optato per un parziale cambio di stile andando ad inserire elementi presi dal black metal scandinavo; si capisce che tale scelta sia stata ampiamente ponderata prima di venire messa in pratica, ciononostante ha comportato un cambiamento abbastanza profondo nella resa finale, facendo perdere una parte di quelle atmosfere rarefatte che solo loro erano in grado di riprodurre. In ogni caso Ater Angelus riesce comunque a risultare accattivante, grazie a strutture elaborate e melodie ficcanti costruite sugli insegnamenti della scuola death/back anni ’90, caratterizzate inoltre dall’uso con il contagocce delle tastiere, rifuggendo quindi facili e banali trovate dal sapore sdolcinato. Forti di una discreta esperienza ed un songwriting ispirato, hanno saputo creare brani magniloquenti dalle tinte battagliere, che palesano la loro efficacia in tracce come “The Master is Here “, “Absentia” o “Liturgy “, intervallate ad altre un po’ meno ispirate come “Mere Mortals” o “Ad Astra”, senza perdere di vista la linea di coesione che dona continuità a quest’opera dal primo all’ultimo minuto. Seppur non più ai livelli di eccellenza del passato, il quartetto irlandese non ha certo perso lo smalto, mettendo in evidenza una maturità compositiva di tutto rispetto.
Ater Angelus è un album piacevole e su questo non ci sono obiezioni, peccato che i cambiamenti introdotti dai For Ruin in questa ultima release abbiano minato in parte la resa complessiva, andando ad incidere negativamente sul risultato finale; in ogni caso ci troviamo sui livelli di una sufficienza abbondante, quindi niente panico, se avete apprezzato le opere precedenti non rimarrete delusi.
6.5