(Morte records, 2014)
1. Lento – Glorification Of The Chosen One (Garaliya remix)
2. Obake – Human Genome Project (Garaliya Remix)
3. Inferno – Eel Boots And The Curse Of The Skinny Horses (Garaliya Remix)
4. Mombu – Mighty Mombu (Garaliya Remix)
5. OvO – Nosferatu (Garaliya Remix)
6. MoRkObOt – Ultramorth (Garaliya Remix)
7. Ufomammut – Stigma (Garaliya Remix)
Garaliya è una creatura oscura che fagocita ogni cosa. Dopo aver prodotto un disco un paio di anni fa questa orribile entità si è impadronita di diversi brani di gruppi latamente “post” italiani e li ha trasformati in altro. In bilico tra noise, ambient e soundtrack i remix proposti centrano il bersaglio, ovvero rendere ancora più opprimente una base musicale che parte già con un peso specifico elevato. Prendete “Glorification Of The Chosen One”: poco rimane della traccia originale dei Lento, solo il forte senso di incombenza che trasmetteva originalmente, traslato in algidi ritmi tanto cari agli Scorn di Mick Harris. Gli Obake con la loro “Human Genome Project” hanno un trattamento più cinematico che vira verso gli incubi visionari di David Lynch del periodo Mulholland Drive. “Mighty Mombu” diventa di un tribalismo ossessivo che evolve in un ambient siderale.
Non tutto è completamente riuscito, i brani rispettivamente degli Inferno e Ovo non convincono. Da una parte stravolgono troppo il brano originale preservandone poco lo spirito e dall’altra non aggiungendo nulla di significativo alla canzone. Ottime invece le reinterpretazioni di MoRkObOt e Ufomammut. In “Ultramorth” viene preso il riff di basso originale e stuprato in tutti i modi immaginabili da filtri e pitch shift. In “Stigma” viene invece reiterato alla sfinimento un frammento di cantato che porta l’ascoltatore in totale paranoia.
Reforged è in definitiva un disco di remix che complessivamente ha ragione di essere e potrebbe piacere tanto a chi ascolta l’elettronica più oltranzista quanto a chi ama sonorità post metal.
6.5