(Razorback Records, 2014)
1. Intro
2. Partying at the Grave
3. Atrocious
4. Exaltation for a Dying Victim
5. Dismal Apparition
6. Ice Cold Prey
7. Surgeon of Immortality (Alfredo Salafia)
8. Siege of Murderous Beasts
9. Swollen With Parasites
10. Naked in the Snow
11. Choked on a Cadaver’s Dick
12. The Honourable Society of Black Sperm
13. From the Sunken Citadel
Chiunque segua anche solo in parte la scena estrema conoscerà sicuramente il nome della Razorback Records, un’etichetta da sempre attenta a pescare dall’underground quelle band strettamente legate all’old-school death metal/grind aventi come tematiche ricorrenti gli horror b-movie e tutta la compagnia mefitica legata a zombies, non morti e all’occulto.
Dopo ben cinque anni dal disco di esordio gli Haemophagus tornano alla carica con un album fresco e vigoroso, pronti a far la felicità di tutti i propri fans ed in generale di coloro che vivono di pane e marciume old-school. Atrocious si dimostra un disco maturo nonché degno successore di Slaves to the Necromancer, caratterizzato com’è da quel mood oscuro e funereo tanto caro al death metal di vecchia scuola svedese, irrobustito e reso più sfrontato da innesti grind e thrash metal. L’intro completamente strumentale si occupa di creare un’atmosfera disturbante e squisitamente retrò per poi fare largo a “Partying at the Grave”, che carica a testa bassa con uno scalpitante assalto death/grind nel quale i nostri mettono in risalto le chitarre dal tipico “motosega sound” ed una struttura semplice ed immediata ricca di spunti legati al thrash ottantiano. La successiva title-track si orienta verso lidi death’n’ roll, un brano sguaiato che riuscirà facilmente ad attecchire nella mente dell’ascoltatore, mentre con “Dismal Apparition” i nostri cambiano registro, virando verso un sound paludoso e doomy costruito su robusti mid-tempos e rallentamenti a là Incantation con alcuni richiami ai più recenti Funebrarum. Stesso discorso per “Surgeon of Immortality (Alfredo Salafia)”, che si muove sulle medesime coordinate. Con la doppietta formata da “Siege of Murderous Beasts” e “Swollen With Parasites” il quartetto siciliano torna a pigiare sul pedale dell’acceleratore regalandoci due sfuriate death/grind con batteria martellante e riffing frenetico, il tutto sempre strettamente ancorato allo stile old-school; infine arrivano la cavalcata granitica “The Honourable Society of Black Sperm”, brano death/thrash dal DNA 100% svedese, e la conclusiva “From the Sunken Citadel”, una soffocante discesa negli inferi a suon di metallo mortifero e atmosfere malsane come i cari maestri Autopsy ci hanno insegnato in tantissimi anni di onorata carriera.
Non c’è che dire, gli Haemophagus ci sanno fare e riescono a maneggiare con maestria e concretezza il death/grind di vecchia scuola, riuscendo ancora una volta a regalarci un platter accattivante e ben realizzato, senza stravolgere i principali stilemi del genere. Date una possibilità ad Atrocius e non ve ne pentirete!
7.0