(Nuclear Blast, 2013)
1. End of Disclosure
2. Tales of Thy Spineless
3. The Eye
4. United We Fall
5. 44 Double Zero
6. Hell Is Where I Stay
7. Soldier of Fortune
8. When Death Calls
9. The Return
10. Living Dead
Gli Hypocrisy non sono certo dei novellini, anzi, possiamo tranquillamente annoverarli tra le band principali del panorama death metal europeo, nonché tra i principali alfieri del death metal melodico. Dopo i primi due dischi, che li hanno rapidamente portati alla ribalta della scena estrema mondiale, la band capitanata del poliedrico Peter Tägtgren ha deciso di modificare il proprio sound in un melodic death sempre ben radicato nell’old-school death metal degli inizi, senza però mai cadere nelle “trappole” della facile melodia o delle “trovate commerciali” (che siano clean vocals scontate o contaminazioni “core”).
A quattro anni dall’ottimo A Taste of Extreme Divinity il trio svedese torna alla carica con un nuovo e promettente album, intitolato End of Disclosure; tale release è stata curata in maniera quasi maniacale, a partire dalla copertina, realizzata in maniera ineccepibile, per arrivare ad una perfetta qualità di registrazione ed una produzione potente e cristallina. Sapersi rinnovare e allo stesso tempo riuscire a mantenere la direzione maestra nel corso di questi ventitré anni di onorata carriera non è certo stato facile, eppure, tralasciando la parentesi sperimentale di Catch 22, gli Hypocrisy sono riusciti in quest’ardua impresa dando sempre alla stampe materiale di grande qualità e dalla longevità assicurata. Una volta lanciati nell’ascolto di quest’opera capiamo immediatamente che anche questa volta i Nostri non si sono affatto risparmiati in termini di qualità e impegno: ci troviamo infatti a fare i conti con un songwriting al solito maturo e completo, fatto di melodie evocative ed epiche che poggiano su una robusta struttura melodic-death metal con alcuni richiami al death/thrash come al death di vecchia scuola. La prima traccia è un brano maestoso e potente, capace di rapire l’attenzione dell’ascoltatore dopo pochi istanti, grazie ad un avvio poderoso ed evocativo seguito da una pioggia di riff rapidi e magniloquenti, sorretti da un drumming variegato e dalle ottime linee vocali di Tägtgren; si passa a “Tales of Thy Spineless”, brano di punta già uscito a fini promozionali, dotato di un buon appeal e corroborato da ritmiche “feroci” ed incalzanti, che insieme ad “United We Fall” compone una performante coppia di cavalli di battaglia. Molto interessanti anche “Hell Is Where I Stay”, brano più malinconico e catartico, e la doppietta in chiusura formata da “The Return” e “Living Dead”, cavalcate in puro stile death metal svedese, monolitiche, terremotanti ma anche ricche di melodie affascinanti.
L’ascolto di End of Disclosure suscita un senso di soddisfazione e completezza, la lunga esperienza maturata dagli Hypocrisy è come sempre un marchio di garanzia: spendere altre parole su quest’opera risulterebbe superfluo, questa è una band che raramente ha sbagliato un disco e l’ultimo arrivato non fa eccezione. End of Disclosure è un disco solido e convincente, che non mancherete di ascoltare più e più volte senza restarne mai delusi o annoiati. L’ennesimo centro in una lunga ed onorata carriera.
7.5