(Nuclear Blast, 2013)
01. Kingdom Of Conspiracy
02. Bound To Order
03. Keep The Silence
04. God Complex
05. Echoes Of Despair
06. Indoctrinate
07. The Great Sleep
08. A Spectacle of Lies
09. Serving Divinity
10. All That Awaits Us
Dover recensire un disco degli Immolation non è certo un’impresa semplice, dato che stiamo parlando di una band leggendaria che ha scritto e continua a scrivere la storia del death metal a livello mondiale. Sino ad oggi la band americana non ha mai sbagliato un’uscita, perciò le aspettative createsi attorno al nuovo album non potevano che essere elevate.
Con timore reverenziale inserisco Kingdom of Conspiracy nel lettore; bastano pochi ascolti per rendersi conto che ogni tipo di aspettativa non è stata disattesa, i Nostri sono riusciti a portare a casa un altro successo, confezionando un disco che mantiene inalterati gli stilemi del death old-school ed il trademark della band, senza però cadere mai nel banale o nel già sentito. Il punto di forza degli Immolation sta proprio nel riuscire a rimanere sempre uguali a sé stessi, producendo lavori che non si ripetono mai tra di loro. La prima traccia, nonché title-track, attacca subito con un incedere maestoso, potente e martellante, basato su tempi d’esecuzione decisamente elevati e sfoderando alcuni riff d’assalto che faranno subito breccia nella mente dell’ascoltatore; “Bound To Order” prosegue l’opera di distruzione innescata da “Kingdom Of Conspiracy”, risultando simile a quest’ultima ma allo stesso tempo più cupa ed opprimente, nonostante un guitar-solo eletrizzante e riuscitissimo che la spezza all’improvviso. Impossibile poi rimanere immuni al fascino di “Indoctrinate”, brano 100% U.S. death metal basato su un drumming terremotante ed alcuni giri di chitarra ultra-groovy che a tratti riportano al mitico Here in After. Quando penseremo di aver già sentito tutte le meraviglie presenti in questo disco arriveranno “A Spectacle of Lies” e “Serving Divinity” a smentirci , due brani dal sapore old-school ma allo stesso tempo orientati a una visione contemporanea , dal sound pulito e potente, con riff maestosi e linee di basso quadrate e vibranti. La ciliegina sulla torta è la conclusiva “All That Awaits Us”, traccia monolitica ed epica al punto giusto che vi lascerà senza fiato. Come se non bastasse tutto ciò, un’ulteriore nota di merito va all’ottimo lavoro svolto dal vocalist Ross Dolan, dotato di una timbrica ineguagliabile e di una grandissima capacità espressiva, talento non poco rilevante nel panorama del metal estremo.
I venticinque anni di attività ed esperienza accumulati non sono certo acqua, la band di Robert Vigna si riconferma a pieno diritto quale cardine indiscusso della scena death metal made in USA e, in generale, del metallo pesante mondiale. Buttatevi pure a colpo sicuro sull’acquisto di questo album e non ne rimarrete delusi, gli Immolation sono una garanzia.
8.0