(Division Records, Unquiet Records, Grains of Sand Records, Dingleberry Records, Dullest Records, 2015)
1. Perspective & Growth (Kehlvin)
2. Moiré (Fleshworld)
3. Fistful of Coins (Kehlvin)
4. Wrecking Constructs (Fleshworld)
5. To Deny Everything That’s Mundane (Kehlvin)
Il sottobosco underground europeo non da cenni di stanca e propone un nuovo split tra due realtà di ambito post metal. Da una parte abbiamo gli elvetici Kehlvin, in giro dal 1999, una band che ha sempre dimostrato un certo amore per il noise e le dissonanze. Dall’altra i Fleshworld, di più recente formazione (A.D. 2009), che si sono distinti con svariati split, tra i quali uno con i nostri Viscera///.
L’amicizia tra le band è nata in tour svolto insieme nel 2013 ed è sfociata in To Deny Everything That’s Mundane, un progetto che ruota intorno alla vita di un matematico (che non si deve divertire molto, onestamente) e le cinque tracce che lo compongono parlano delle fasi della sua vita. Il lavoro svolto dagli svizzeri è viscerale, fatto di brani diretti e dal minutaggio ridotto. Riff devastanti sui quali le voci declamano con veemenza: “Perspective & Growth” non lascia scampo. La parte più atmosferica è lasciata ai polacchi, che nelle loro due tracce passano dai momenti post rock di “Moiré” alle melodie struggenti di “Wreckin Constructs”. La forza del lavoro è senza dubbio la continuità che si percepisce passando da una traccia all’altra: l’impostazione timbrica delle voci piuttosto simile, crea una sorta di entità sonora divisa tra irruenza e introspezione.
Pur essendo uno split estremamente di genere, è sorprendente la sua freschezza e la sua spontaneità. La cura con cui è stato assemblato l’artwork del vinile fa ancora più trapelare la passione che sprigiona da esso. Consigliato.
7.0