(Apostasy Records, 2014)
1. Cassandras Haunting
2. Deathspell Catharsis
3. Schädelberg
4. The Fever
5. Release Into Nothingness
6. Zombiefied Electrified
7. Among the Ruins of a Once Glorious Temple
8. Infernal Agony
9. Blood on Wooden Crosses
10. Blasphemous Rituals for the Perverted Flesh
Quindici anni di carriera e ben sette album da studio sono sicuramente un traguardo invidiabile per una band underground, ancor di più se proveniente dal vecchio continente. I tedeschi Lay Down Rotten sono sempre stati convinti alfieri del death metal di stampo moderno influenzato dal melo-death svedese ed ora, a distanza di due anni dalla precedente pubblicazione, eccoli tornare alla carica con un nuovo e promettente disco intitolato Deathspell Catharsis.
Diminuite vistosamente le parti melodiche ed atmosferiche presenti in Mask of Malice, i nostri si sono addentrati maggiormente in territori prettamente death metal facendo leva su di un sound più ruvido e corposo pur rimanendo orientati verso lidi moderni e produzioni cristalline. Ci pensa “Cassandras Haunting” a dare inizio alle danze, un pezzo che sfiora i sette minuti costruito su un riffing tipicamente old school melodic-death metal dominato da tempi medi ed alcune accelerazione di batteria sul quale aleggia lo spettro dei sempiterni Dark Tranquillity. Si continua con la title-track, un brano maggiormente variegato dal DNA 100% death metal europeo che riporta però alla mente anche i Kataklysm di In The Arms of Devastation, arricchito da un riuscitissimo guitar-solo; a spezzare le ritrovate velocità sfrenate arriva l’anatemica “The Fever” il cui ritornello Death, we are the death non vi uscirà facilmente dalla testa, grazie anche ad alcune azzeccate aperture verso lo swedish sound. Da segnalare l’ottima “Zombiefied Electrified”, che attacca con un melodia pacata e rarefatta per poi esplodere in un monolitico e quadratissimo death metal; la chiusura del platter viene affidata alla coppia “Blood on Wooden Crosses”, arricchita da riffs Slayer-iani, e “Blasphemous Rituals for the Perverted Flesh”, entrambi cupi manifesti di freddo death metal in stile Dismember sempre diviso tra un’anima melodica e una più cruda e brutale. Insomma, i Nostri in veste più dura e, passatemi il termine, true, ci sanno fare e pur non riuscendo a esprimere davvero tutto il loro potenziale hanno saputo confezionare un disco decisamente valido e completo.
Il motivo per cui non siano ancora riusciti ad esplodere in tutta la loro magnificenza, conquistando il grande pubblico, rimane per me un segreto indecifrabile; in ogni caso i Lay Down Rotten sono riusciti a colpire nel segno ancora una volta, Deathspell Catharsis è un disco ben rifinito con tutte le caratteristiche per poter rimanere nella classifica ascolti di ogni deathster ben più di qualche tempo.
7.5