(Unique Leader Records, 2013)
01. Intro
02. Ouroboros Chains
03. Bring The Void
04. Archeopteryx
05. Those Having Been Hidden Away
06. Prelude 2
07. Judgments And Curses
08. Lesions From Vicious Plague
09. Caustic Vertigo
10. Creation Continuum
11. Outro
I Lecherous Nocturne sono una band attiva dal 1997, ma solo nel 2006 sono riusciti a far uscire il primo full-length album. Dando un’occhiata alla line-up si nota subito la presenza di alcuni nomi particolarmente noti, come due ex-membri dei Nile e il bassista James O’Neal, già nei brutal-deathsters Atrocious Abnormality e negli Apotheosys; quando ci si trova a fare i conti con musicisti scafati e ben preparati l’ago della bilancia tende inevitabilmente a pendere verso un atteggiamento positivo, poi starà all’arbitrio dell’ascoltatore emettere il verdetto finale, una volta fattosi assorbire dal techno-death del combo di Greenville.
Behold Almighty Doctrine è un disco altamente tecnico, in alcuni momenti le trame cervellotiche su cui si basa risultano anche un po’ ostiche da assimilare, soprattutto ai primi ascolti; nonostante ciò la perizia tecnica con cui i Lecherous Nocturne dipingono ogni singolo brano non appare mai come un mero esibizionismo di evoluzioni iperboliche fini a sé stesse, e questo è sicuramente un aspetto positivo dato che l’atmosfera diabolica e insana che ammanta l’intero disco non viene così mai storpiata o ancor peggio stroncata da inutili e sterili orpelli tecnici. Il disco comincia con un’intro strumentale basata su una melodia diabolica e disturbante, al termine della quale veniamo immediatamente risucchiati nel turbinio sonoro di “Ouroboros Chains”, brano piuttosto tirato costruito su riff vorticosi, rasoiate in puro stile black metal à la Marduk e un drumming terremotante cosparso di rapidi e repentini cambi di tempo; a seguire faremo i conti con la tecnicissima “Bring the Void”, in cui compaiono alcuni richiami ai Cephalic Carnage e ai polacchi Devylin. Queste continue contaminazioni ed inserti mutuati dal black metal compaiono in quasi tutti i brani che compongono Behold Almighty Doctrine fatta eccezione per “Judgments and Curses”, un autentico e monolitico manifesto di technical-death metal, e “Caustic Vertigo” brano dall’attitudine old-school, dominato da maestosi midtempos digressioni epiche che richiamano gli Immolation e i Nile di Black Seeds Of Vengeance. Da segnalare anche l’interludio melodico/strumentale proposto nella traccia numero sei, costruita su elaborate ed altamente tecniche partiture di piano, e “Those Having Been Hidden Away”, il brano più veloce e violento dell’intero lotto, caratterizzato da un bel break melodico centrale.
In complesso possiamo affermare che Behold Almighty Doctrine sia un prodotto valido, dotato di carisma e di una caratura tecnica decisamente sopra la media. Andrebbero ancora sistemante alcune cose, soprattutto per quanto riguarda il songwriting, non ancora abbastanza fluido; ad ogni modo la valutazione complessiva non può che essere positiva.
7.0