(Century Media Records, 2012)
1. Serpent Sermon
2. Messianic Pestilence
3. Souls for Belial
4. Into Second Death
5. Temple of Decay
6. Damnation’s Gold
7. Hail Mary (Piss-soaked Genuflexion)
8. M.A.M.M.O.N.
9. Gospel of the Worm
10. World of Blades
A tre anni di distanza dal precendente Wormwood, i Marduk tornano prepotentemente a calcare la scena black metal mondiale con questo nuovo full-length album, intitolato Serpent Sermon. Come hanno ampiamente dimostrato durante i ventidue anni della loro onorata carriera,i maestri dell’arte nera sono, ancora una volta, fra le migliori black metal band sulla faccia della terra e con quest’ultima fatica hanno fatto decisamente centro, sfornando un album che rasenta il capolavoro.
Serpten Sermon è un disco che abbraccia le innovazioni stilistiche in parte intraprese in ROM 5:12 e Wormwood unendole al trademark che ha contraddistinto la band negli esordi, ovvero un black metal feroce, violento e battagliero. Nel disco si alternano brani di pura furia iconoclasta, come l’opener “Serpent Sermon” e “Damnation’s Gold”, a brani più ragionati e glaciali nei quali spiccano parti più lente ammantate di melodie diaboliche ed oscure, “Temple of Decay” ne è un perfetto esempio. Una nota di merito va al brano “Hail Mary (Piss-soaked Genuflexion)”, canzone azzeccatissima a livello di songwrting grazie a ritmiche incalzanti e adrenaliniche, con un testo che è una chiara versione rimaneggiata della preghiera “Ave Maria”, stuprata, storpiata, infangata e riempita di blasfemie dal combo svedese. Qualcuno potrebbe interpretarla coma una mossa pacchiana, altri come una vera sferzata verso il cristianesimo. Comunque la si voglia intendere, non si può negare l’originalità e l’irriverenza di questo brano. La chiusura del disco è affidata a “World of Blades”, la traccia più lunga del platter, nonché una dimostrazione di come i Marduk siano a loro agio anche quando maneggiano melodie oscure, lente ed evocative, solitamente più vicine alla vecchia scuola balck norvegese.
Terminato l’ascolto di questo disco si rimane pervasi da un senso di assoluta soddisfazione. Serpent Sermon è un lavoro ben fatto dall’inizio alla fine, impreziosito da una produzione decisamente curata, senza però incappare nei “ritocchi” esagerati da studio. Sicuramente possiamo considerarlo uno delle migliori pubblicazioni del 2012, un must per tutti gli amanti del metallo nero.
8.0