2. Between Two Worlds
3. Familiar Unknown
4. Gauntlet
5. The Freak is Alive
6. A Beast is Near
7. Creator of Malignant Metaphors
8. Undercover Imagination
9. Depth of the Whole
I Momentum sono nati nel lontano 2003 come one man band che lambiva territori black metal. L’aggiunta di nuovi elementi ha poi portato a raffinare il suono, che nel passare degli anni ha preso una forma più legata al progressive arricchita da sfuriate death (Fixation, at Rest del 2010 seguiva queste direttive). Cinque anni dopo, Il trio ha nuovamente cambiato forma evolvendosi ulteriormente.
Non fatevi trarre in inganno dai primi minuti di “Bury The Eyes Once Gold”, nei quali irrompono le ritmiche tirate e il growl, non è questa la materia di cui è composto The Freak Is Alive. La tempesta si calma presto e armonizzazioni vocali mozzafiato prendono il sopravvento. Il timbro basso e solenne del bassista e cantante Hörður Ólafsson (peraltro autore di tutti i disegni utilizzati per gli artwork) ricorda quello di Johan Edlund dei Tiamat di Wildhoney e A Deeper Kind of Slumber. Un paragone che si può allargare alle sensazioni che sprigiona l’intero lavoro, che si configura un viaggio interiore estremamente visionario, carico di una psichedelia molto personale. La provenienza islandese del combo emerge infatti con prepotenza nel suono, che è glaciale ma al contempo ci avvolge come un manto di neve con nenie e fraseggi di sitar. Sul lato tecnico i nostri dimostrano una notevole maturità compositiva, attraverso riusciti pattern di batteria ed intrecci chitarrisitici mai banali. Il tutto mantenendo una integrità “heavy” che si traduce in esplosioni di rabbia ben calibrate e perfettamente integrate nel contesto, come accade nei brani “A Beast is Near” e “Creator of Malignant Metaphors”.
I ragazzi di Reykjavík sono riusciti a costruire una affascinante torre di Babele sonora, che ha il metal solo nelle fondamenta. Dalla terra dei ghiacci sembra che oltre ai Sólstafir ci sia un altro gruppo da tenere seriamente in considerazione. Ottimi.
8.0