(La Fine, Fallo Dischi, Shove Records, 2014)
1. Naas
2. Hierophania
3. Eris
4. The Path
5. Hēn
Per prima cosa sfatiamo il luogo comune secondo il quale Napoli è solo pizza, sole e mandolino. Napoli è anche oscurità, occultismo e odore di zolfo… Dopo l’EP autoprodotto dello scorso anno, i Naga rilasciano il loro primo full-length in formato cd grazie alle attivissime etichette La Fine, Fallo Dischi e Shove Records (per la versione in vinile è necessario invece rivolgersi all’olandese Burning World Records).
I partenopei trattano con grande padronanza un doom ossianico con rare aperture melodiche di matrice post metal legate esclusivamente alle parti strumentali. Il tema portante del lavoro è paragonabile ad un’ombra nera pregna di arcani messaggi trasudanti morte e sofferenza, non c’è alcuna speranza per il genere umano. Questo grido di disgusto arriva con particolare veemenza nell’incipit campionato (tratto dal film di Mario Monicelli Un borghese piccolo piccolo) della seconda traccia dell’album: “Hierophania”, il brano più breve e diretto del disco, è una potente cavalcata dall’approccio black metal in cui lo scream narra di ancestrali dolori e si respira un senso di insoddisfazione e rabbia.
Le atmosfere plumbee del lavoro vengono tradotte anche in passaggi più atmosferici, nei quali i riff vengono reiterati allo sfinimento (il brano “Eris” su tutti) portando l’ascoltatore ad affondare in un mare di pece nera. Una sorta di trip paragonabile alle migliori performance degli Ufomammut che invece di mangiarsi funghi allucinogeni trascorrono il loro tempo a bruciare chiese. Il cantato, sempre ruvido e potente, è particolarmente curato e rende i brani personali e riconoscibili nel mare magnum di uscite di genere. L’ottimo lavoro fatto da James Plotkin in fase di master rende ogni strumento distinguibile senza perdere minimamente in potenza, mantenendo il disco coeso e granitico.
Si potrebbe sindacare sull’originalità del combo, facilmente riconducibili ai soliti nomi noti nel genere, ma posso garantire che i ragazzi hanno carattere da vendere e possono tranquillamente confrontarsi a testa alta con realtà straniere presenti sul campo da più tempo di loro. Band da tenere d’occhio.
7.5