(Deathgasm Records, 2012)
1.Satanical Incubation (Intro)
2. In The Name Of Gomorrah
3. Mausoleum
4. Unholy Sacrifice
5. The Cleansing
6. Abhorrent Parasites
7. Hellwitch
8. Obliteration
9. Son Of Doom
10. Infernal Rites
Siete alla disperata di una band che suoni 100% death metal, che abbia un mood “old-school” senza però sacrificare la qualità della produzione e, infine, che non risulti ripetitiva e derivativa? Ebbene l’avete trovata, perché, a onor del vero, i Nominon soddisfano pienamente tutti i requisiti appena elencati. Forti di una grande esperienza ed abilità maturate nei quasi vent’anni della loro carriera, i deathsters di Jönköping sono tornati alla carica con l’ennesimo valido album compatto ed efficace che difficilmente lascerà indifferenti gli ascoltatori.
The Cleansing è il loro quinto album da studio, ma si tratta di una piccola goccia nell’immenso mare che è la loro discografia costellata di tanti ep e split, a dimostrare che i Nostri non si adagiano mai sugli allori e tra attività in studio e live sono sempre concentrati sul lavoro a pieni ritmi. L’ultima fatica dei Nominon si apre con un’intro “malvagia” dai toni cupi e sulfurei, che ricorda un antro dell’inferno nel quale si stanno radunando orde di empie creature pronte a scatenare la loro furia. A seguire con “In the name of Gomorrah” si entra nel vivo del disco e, grazie ad un incipit rapido e bruciante, si viene subito trascinati all’interno del muro sonoro eretto dai cinque svedesi, che pestano duro, senza però rinunciare a riff di qualità e ad altre soluzioni più melodiche ma pure sempre “malate”. L’aria che si respira in questo platter è diabolica e cinerea, tanto da riportare alla mente i Morbid Angel dei tempi ormai andati e i Dismember più ispirati, in pratica una fusione tra la scuola U.S. e quella swedish, senza mai perdere di vista le proprie radici ma riuscendo, allo stesso tempo, a mantenersi su livelli abbastanza innovativi e soprattutto originali. Il disco viaggia su tempistiche abbastanza sostenute, senza tralasciare i classici mid-tempos e alcune digressioni semi-melodiche che regalano una maggior varietà e longevità al disco, inoltre vanno segnalati alcuni guitar-solos decisamente azzeccati che impreziosiscono il risultato finale; proseguendo con la tracklist ci imbatteremo in brani più violenti e diretti come “Unholy Sacrifice” e “Abhorrent Parasites” e in altri più lenti e oscuri come “Hellwitch”. In complesso il disco ha un suo filo logico, che si dipana man mano che si prosegue nell’ascolto, culminando con l’ultima traccia “Infernal Rites” che riassume l’intera essenza di The Cleansing.
Dopo tanti anni di attività i Nominon ci avevano abituato ad un certo livello qualitativo ed è per questo che mi ero approcciato con occhio piuttosto critico ed esigente alla loro ultima fatica. Fortunatamente le aspettative sono state rispettate, anzi, oserei dire superate. The Cleansing è un disco come si deve, capace di regalare grandi emozioni e di risultare accattivante anche dopo numerosi ascolti. Appagati da questo piccolo gioiello attenderemo fiduciosi i Nostri al prossimo appuntamento.
7.5