(Listenable Records, 2013)
1. The 7th Offensive
2. Foreign Fields
3. In The Name Of Massacration
4. Stronghold Of Hill 666
5. Dogger Dead
6. Mass Attack Of The Lychantrope Legion
7. Kill For Revenge
8. Drone Killing
9. Napalm Alarm
10. Pig Parade
I Panzerchrist possono ormai vantare il ruolo di affermata realtà nella scena death metal danese e, perché no, in quella mondiale. Da parecchi anni sono portavoce di un blackened death metal totalmente dedicato alle battaglie dell’era moderna, capace di descrivere e far assaporare il fragore terremotante, la violenza e il caos che imperversano durante uno scontro campale.
A distanza di nemmeno due anni dal precedente full-length, i Nostri tornano a infiammare i cuori in questa già piuttosto rovente estate, con la loro ultima fatica intitolata 7th Offensive: questo è proprio il loro settimo album da studio e dimostra che il passare degli anni non ha minimamente affievolito, ma piuttosto rafforzato, il potenziale del combo di Aarhus. Tuffandoci nell’ascolto del platter verremo catapultati immediatamente nella mischia, all’interno di un’ipotetica terza guerra mondiale: tra fischi di proiettili, raffiche di mitra e colpi d’artiglieria pesante, saremo incitati e trasportati dal poderoso wall of sound di chiara matrice death metal europeo, in questo caso corroborato da imponenti ed arcigne influenze black metal. La title-track attacca con un arpeggio melodico assai ispirato, per poi aggredire frontalmente con un attacco basato sul death/black di stampo Behemothiano che esplode in una cavalcata solida e quadrata, capace di rapire immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore. Ascoltando “In The Name Of Massacration” faremo invece i conti con un pezzo massiccio e old school che richiama i mai sufficientemente riveriti Blot Thrower, rivelando alcune azzeccate incursioni in campo melodic-death, una trovata assai azzeccata e ficcante; si va avanti con l’apocalittica “Stronghold Of Hill 666”, brano battagliero e dalla spiccata attitudine black metal, poi, nella seconda metà del disco, la parte epica comincia a farsi sentire maggiormente. In “Mass Attack Of The Lychantrope Legion” e “Kill For Revenge” ci troveremo di fronte a brani decisamente ispirati e completi, basati su riff al fulmicotone, mid-tempos memorabili e ammantati da un’ aura d’epicità che ricorda gli Amon Amarth; per finire citiamo “Napalm Alarm”, una cavalcata terremotante e spezzacollo che sarebbe stata perfetta per chiudere questo validissimo disco, al posto della non eccezionale “Pig Parade”, un chiaro filler per allungare il minutaggio complessivo dell’opera.
Nonostante il cambio di vocalist i Panzerchrist non hanno subito grosse modifiche al loro stile e sono riusciti a confezionare l’ennesimo album ferale e agguerrito al punto giusto, un must per i “die hard fans” del quartetto e sicuramente un ottimo acquisto per tutti gli altri. Appuntamento alla prossima “offensiva”.
7.0