(Willowtip Records, 2015)
1. Conceived Through Vermination
2. Portrait of a Soiled Innocence
3. Dead Festering Drainage
4. The Bone Sculpture
5. Obstinacy to Heal the Malformed
6. Mortifying Carnality
7. Repugnance Enshrined in Deformity
8. Ignominious Atonement
Terzo album da studio per i piemontesi Putridity, nonché ulteriore passo avanti in un processo di crescita sino ad oggi inarrestabile: Ignominious Atonement colpisce come un fulmine a ciel sereno, scuotendo la già valida e sempre fervente scena death metal italiana. Ancora una volta ci troviamo a fare i conti con una formula brutal-death di stampo americano, capace di prendere spunto dai seminali Disgorge, Gorgasm, Deeds Of Flesh e compagnia brutale andando poi ad arricchire il tutto con l’ormai riconoscibile tocco personale dei Nostri, i quali avevano già trovato il giusto equilibrio tra un sound malvagio e marcio allo stesso tempo in Degenerating Anthropophagical Euphoria.
Abbandonate le velleità più cervellotiche e puntando invece su un maggiore groove, i Putridity ci vomitano addosso otto tracce di truce violenza sonora per una mezz’ora scarsa di durata, indubbiamente più che sufficiente per annichilire l’ascoltatore e deliziare il palato dei più assidui extreme metallers. Analizzando l’opera nel dettaglio veniamo accolti da “Conceived Through Vermination”, brano tritaossa imperniato su folli velocità di esecuzione, drumming dinamico e martellante con piogge di blast a catinelle, monolitici riff serrati ed un profondo growl gutturale. In “Dead Festering Drainage” si sperimenta il massimo della capacità distruttiva dei Nostri grazie ad alcuni rallentamenti spezzacollo e velocissime mitragliate di batteria con bpm da capogiro. Il vero gioiellino è però posto dopo la metà del disco: si tratta di “Mortifying Carnality”, il coronamento di quanto fatto dai Putridity sino ad’ora, un pezzo dal taglio nettamente old-school in stile Sarcolytic che mette in mostra tutte le sfaccettature che il brutal può presentare, unendo pesantezza a tecnica, epicità a becero marciume. Il disco si chiude poi in bellezza con la titletrack, che ripercorre la strada delle prime due tracce in un tripudio di furia belluina e follia degenerativa. Anche questa volta i Putridity non hanno lasciato nulla al caso, dando vita ad un’opera compatta, senza filler o insensati dilunga menti, contraddistinta dalla maniacalità tipica del combo piemontese.
Bisogna proprio dirlo, Ignominious Atonement è un disco interessante e ben riuscito: ogni singola traccia lascia il segno, caratterizzata com’è da un riffing sempre fluido, un songwriting maturo ed una produzione precisa che mette in risalto le doti tecniche dei cinque piemontesi. Tutte qualità che, naturalmente, rimangono sempre al servizio della più sanguinolenta e schizofrenica brutalità.
7.5