(Nuclear Blast, 2013)
1.Cycles of Suffering
2.Purgatorial Punishment
3.Eminent Wrath
4.As Grace Descends
5.Sullen Days
6.Pinnacle of Bedlam
7.My Demise
8.Inversion
9.Rapture of Revocation
10.Beginning of Sorrow
I Suffocation sono un nome decisamente ingombrante per quanto riguarda la scena death metal mondiale; insieme ai Cannibal Corpse, sono stati i padri fondatori del brutal-death metal e hanno contribuito a ispirare e a formare tantissime altre band nate negli anni successivi, che vedevano in essi una sorta di esempio da emulare o una guida da seguire fedelmente. Dopo tanti anni di onorata carriera avevano raggiunto un punto morto nel 1998, anno in cui sciolsero la band per poi riunirsi nel 2002, e da allora sono sempre rimasti saldamente compatti ed attivi fino ad oggi.
Fatte le dovute premesse, prepariamoci a sviscerare quando proposto dai Suffocation nel loro settimo full-length, intitolato Pinnacle Of Bedlam. Dopo che lo storico batterista Mike Smith ha abbandonato il suo posto dietro le pelli, in tanti si domandavano a chi sarebbe toccato l’onere e l’onore di sostituirlo; alla fine Mullen e soci hanno optato per Dave Culross, un “losco figuro” che aveva militato all’interno della band nei primissimi tempi. Forti di questa line-up lievemente innovata, i Nostri hanno deciso di comporre un platter nel quale non venissero abbandonate quelle innovazioni che avevano caratterizzato il precedente Blood Oath, riuscendo al contempo a riallacciarsi con il tipico e paurosamente violento sound “100% Suffocation” che li aveva portati nell’olimpo del death metal in passato. La prima traccia “Cycles of Suffering” si comporta esattamente come un antico ariete medioevale, colpendo con durezza, pesantezza e forza dirompente, demolendo l’ascoltatore e spalancando le porte al fiume in piena di note distorte che seguirà a breve. Il trademark dei Suffocation pervade con forza l’intero scheletro di Pinnacle of Bedlam, dimostrando che nonostante una carriera lunga più di venticinque anni e tanto tempo passato in tour con altre band il combo newyorchese non ha eguali e il suo sound non può essere paragonato a quello di nessun’altro se non ai Suffocation stessi. Il secondo pezzo della scaletta, “Purgatorial Punishment”, continua sulle stesse linee di “Cycles Of Suffering”, colpendo in maniera chirurgica, con un serie di riff assassini, veloci e graffianti supportati da una batteria che martella impietosamente, una formula ampiamente collaudata che ricorda Souls To Deny; proseguendo nell’ascolto restiamo rapiti dalla monolitica “As Grace Descends” e da “Sullen Days”, brano piuttosto epico e profondo che viene introdotto da alcuni arpeggi melodici carichi di pathos, che ritroveremo anche nella parte finale del pezzo stesso. Sempre degne di nota sono la titletrack, in cui chitarre e basso si fondono in un wall of sound distruttivo contornato da alcuni guitar solos decisamente azzeccati, e “Rapture of Revocation”, uno dei brani più compatti ed immediati dell’intero lotto. Complice l’ottimo lavoro al microfono dell’intramontabile Frank Mullen, questo Pinnacle Of Bedlam finirà sicuramente sul podio dei dischi death metal del 2013, un giusto e meritato tributo ad un nome diventato leggenda all’interno del panorama estremo mondiale.
Che altro dire? I maestri hanno portato a casa un’altra vittoria, sfruttando a dovere anche la produzione patinata e super pompata tipicamente Nuclear-Blast –style, senza però venir meno ai principi fondamentali del death metal e conservando incontaminata l’anima brutale e feroce della loro musica.
7.5