(Agonia Records, 2013)
1. Το Aotepi 418
2. Bloodangel
3. Arcana Silentium
4. The 10th Aethyr
5. Gates of Death
6. Gnosis of Fire
7. Golden Wings of Azazel
8. Lord of the Raging Seas
9. Serpens Luminis
10. Walls of Fire
Per quanto riguarda il black metal la Francia è seconda solo alle nordiche terre d’origine di questo genere estremo e si è da lungo tempo distinta per le due anime che la caratterizzano, la prima legata al black metal puro e blasfemo, la seconda più avanguardistica e sperimentale.
I Temple of Baal, nati a Parigi nell’ormai lontano 1998, si inseriscono a pieno titolo nella prima delle correnti sopracitate senza però disdegnare alcune incursioni in territori depressive black e old-school death metal; con il loro quarto disco da studio intitolato Verses of Fire i Nostri continuano nella loro opera di devastazione sonora proponendo un album dal sound grezzo ma potente, ricco di richiami alla prima scuola norvegese senza però sacrificare l’impronta personale, ottenendo di fatto un perfetto connubio tra furia iconoclasta e melodie malinconiche. Ad aprire le danze ci pensa “Το Aotepi 418”, un brano di classico black metal, seguito dalla tiratissima “Bloodangel”, una vera e propria fucilata in faccia caratterizzata da vertiginose accelerazioni e riff serratissimi. A frenare questo picco di adrenalina ci pensa “Arcana Silentium”, uno dei brani meglio riusciti dell’intero lotto, caratterizzata da melodie disturbanti, dissonanze in up-tempo e alcune influenze depressive in puro stile Funeral Mist che danno vita ad una litania diabolica e raggelante; su coordinate simili troviamo “Lord of the Raging Seas”, maggiormente votata all’aggressione frontale pur non perdendo quel velo di opprimente malvagità. Da segnalare anche la doppietta formata da “Gates of Death” e “Gnosis of Fire”, entrambe portatrici di una ferocia ancestrale accentuata da un sound grezzo, ed il finale affidato alla lunghissima “Walls of Fire”, la cui durata si avvicina ai dieci minuti, un brano che racchiude tutti gli elementi caratteristici di questo Verses of Fire.
In quindici anni d’onorata carriera i Temple of Baal hanno dimostrato di saper maneggiare con cura e perizia il black metal di vecchia scuola, riuscendo inoltre ad arricchirlo con interessanti spunti personali: seppur non siano particolarmente brillanti, i parigini sanno farsi valere sia su disco che in sede live, ci auguriamo perciò che nel prossimo futuro riescano a compiere quel passo in più che permetterà lor di abbandonare la soglia di mediocrità.
7.0