(Season Of Mist, 2015)
1. Kaos
2. Krater
3. Norge
4. Djevelens mesterverk
5. Demonic Supremacy
6. Slumber with the Worm
7. Ved ferdens ende
8. Antiliv
Come riassumere l’essenza di questo disco con due sole parole? Semplicissimo… pura malvagità! I Tsjuder si riconfermano tra i migliori esponenti del black metal norvegese, capaci come sono di esaltarne tutte le principali caratteristiche sonore riuscendo allo stesso tempo a rinvigorirlo e ringiovanirlo.
Antiliv risulta maestoso e “true”, se passate il termine, prendendo vita dalla ceneri di quanto prodotto anni orsono da Mayhem e Carpathian Forest per raggiungere un livello di maturità e completezza decisamente superiore, esaltando allo stesso tempo la freddezza e la malignità che scaturiscono dal black metal di scuola norvegese. “Kaos”, come suggerisce il titolo, è un brano violento e caotico, strutturato su un riffing vorticoso scandito da un incedere marziale, caratterizzato da un’ottima alternanza di mid ed up tempo e rifinito dallo screaming acidulo ed infernale di Nag. “Krater”, brano dal minutaggio decisamente maggiore, fa dell’old-school black metal la sua struttura portante, basandosi prettamente su tempi medi ed adottando un sound più cupo e glaciale. “Djevelens mesterverk” risalta per l’impeccabile tecnica esecutiva, tra riff taglienti e campi di tempo piuttosto repentini che danno origine a ritmiche infernali, capaci di sorprendere anche gli ascoltatori più scafati. Menzione d’onore alla title-track, il cui incipit pesca di peso dal black/thrash tanto caro ai Darkthrone arricchendolo con un’insana vena melodica, prima di virare verso il classico “true norvegian black metal” con un drumming incalzante a far da contraltare al lavoro di chitarre e basso, che s’intrecciano in passaggi oscuri e cadenzati. Per finire un appunto sulla produzione ed il missaggio: bisogna riconoscere anche qui il talento con cui Antiliv è stato rifinito, mantenendosi duro e crudo senza fronzoli con un sound tipicamente old school, senza però impastare la resa di ogni singolo strumento o andando a sacrificare al qualità. Bisogna quindi tener conto di questo valore aggiunto nella valutazione finale.
Antiliv è la reincarnazione perfetta di quel black metal che tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta aveva preso forma nelle più remote lande nordiche, rivisto in chiave moderna senza però intaccarne l’essenza né quel sound abrasivo che aveva caratterizzato le prime registrazioni. In pratica i Tsjuder hanno creato un manifesto di puro odio e mefistofelica malignità.
8.0