(Nuclear Blast, 2015)
1. A New Day Will Rise
2. They Came to Die
3. Defenders of Midgard
4. Where Is Your God Now?
5. The Bolt Thrower
6. Let the Hammer Fly
7. Where Churches Once Burned
8. Land of the Thousand Lakes
9. Dawn of the Nine
10. Welcome the Son of Thor!
Ci eravamo lasciati nel 2012 con l’ottimo Odalheim, un disco che aveva riconfermato gli Unleashed tra le divinità indiscusse del death metal europeo. Ora, nella prima metà del 2015, gli svedesi tornano alla carica con una nuova pubblicazione intitolata Dawn of the Nine, dotata di tutte le caratteristiche ormai divenute il trademark distintivo della band: tematiche legate alla mitologia norrena ed il paganesimo, l’immancabile vena anti-cristiana e quella spiccata attitudine old-school che non guasta mai.
I quarantaquattro minuti abbondanti di durata si dipanano in dieci tracce di puro death svedese che ci narrano le prodi gesta dei guerrieri vichinghi, mitologiche battaglie e le vicissitudini di Odino, Thor e soci, dando come sempre un taglio epico e bellico al platter. “A New Day Will Rise” suona 100% Unleashed e trascina l’ascoltatore in un vortice di riff poderosi ma allo stesso tempo melodici, pattern di batteria à la Bolt Thrower e una totale predominanza dei tempi medi, come la vecchia scuola comanda. Segue “They Came to Die”, traccia altamente coinvolgente e di facile presa grazie ad una struttura semplice e monolitica; un vero manifesto del death metal scandinavo. Nella dissacrante “Where Is Your God Now?” fanno la comparsa le solite influenze black metal che i Nostri hanno sempre inserito all’interno delle proprie opere, dando vita ad un brano veloce ed incalzante più orientato agli up-tempo. Poteva poi mancare la classica cavalcata di stampo death/thrash? Naturalmente no, ecco dunque arrivare “Let the Hammer Fly”. I toni si fanno più cupi in “Where Churches Once Burned”, che immerge l’ascoltatore in un’atmosfera oscura ed epica allo stesso tempo, interrotta da un rampante guitar-solo posto a metà traccia. La conclusione è affidata all’ottima “Welcome the Son of Thor!”, brano che, come suggerisce il titolo, celebra il ritorno in patria del figlio di Thor affidandosi a riff piuttosto semplici e ficcanti, i quali s’intrecciano in trame chitarristiche ariose eppure mai banali, in favore di una maggiore fruibilità sia su disco che in sede live; la traccia sfuma sul finale tra cori epici ed una cacofonia di tuoni e fulmini.
É ormai un dato di fatto che gli Unleashed siano perfettamente a loro agio nel maneggiare il death metal di stampo europeo e giunti al prestigioso traguardo del dodicesimo album da studio sono riusciti ancora una volta a soddisfarci appieno, consegnando alle stampe un album avvincente, energico, epico, senza perdere di vista quella formula semplice ed efficace che li ha resi famosi. Non abbiate dunque remore nel correre a procuravi una copia di Dawn of the Nine.
7.5