(Willowtip Records, 2012)
1. Life and Death of a Broiler
2. Living the Nightmare
3. The Might of a Nation
4. H.A.A.R.P.Y.
5. Beaurocrap
6. Carniwars
7. Genocide to Glorify
8. Repaint the Truth
9. An Aggregation of Misfortune
10. Discorporate
11. The War on Drugs
12. Planet Monsanto
13. Le Grand Illusion
14. Nuclear Hazzard
15. Life Banned
16. Bullets Are Forever
17. He Who Plants Sorrow
18. The Carrier
Da quando il terribile tsunami che colpì il sud-est asiatico si portò via il talentuoso Mieszko Talarczyk, ci furono svariate band che si contesero il trono dei Nasum come miglior realtà grindcore nord-europea. Gli Afgrund, quartetto svedese dedito al grind più oltranzista, sono sempre stati “in lista” per questo prestigioso traguardo
Formatisi nel 2006, hanno ripreso in toto quanto creato da maestri del genere quali Nasum, Rotten Sound e Phobia. Il loro sound è basato sulla pura aggressione diretta, frontale, senza compromessi e senza mai accenni a rallentamenti o particolari cambi di ritmiche. La semplicità della loro proposta, unita a questa attitudine ignorante (nel senso buono) e debordante, si è rivelata la carta vincente che ha permesso loro di emergere nella scena grind e ottenere una discreta visibilità. Durante questi sei anni di onorata carriera hanno dato alle stampe tre full-length e The Age Of Dumb, ovvero l’ultimo album, sarà quello di cui andremo a occuparci in questa sede. Il nuovo arrivato in casa Afgrund si pone come un naturale proseguimento di quanto fatto in precedenza con gli altri due dischi. Il piede è sempre ben affondato sul pedale dell’acceleratore, regalandoci 26 minuti abbondanti di grindcore feroce e velocissimo. Il riffing portante è tagliente e tritaossa, supportato da un drumming martellante e un basso dal suono corposo, che nell’insieme danno origine a un muro sonoro poderoso e dinamico. I pezzi sono tutti impostati per istigare al mosh e allo scapocciamento più incontrollato, basandosi su formule semplici ed efficaci. Da notare come in alcuni brani come “Bullets Are Forever” e “The Casrrier” i nostri decidano di sconfinare nel campo dell’hardcore-punk, ottenendo ritmiche decisamente più cadenzate. Le tematiche trattate toccano i temi più classici del movimento HC & grind, ovvero argomenti di politica globale e socio-culturale, il tutto pervaso da una sana ironia provocatoria. Nonostante il breve minutaggio vi sentirete decisamente ricaricati dopo l’ascolto del platter dalla grandissima energia emanata dal quartetto di Stoccolma che, pur non discostandosi troppo dai principali dettami del genere, è riuscito a infondere nuova vita alla propria creatura.
L’intento degli Afgrund è quello di proporre musica estrema e diretta, che ammalia l’ascoltatore grazie alla sua violenza genuina e al sound roboante, lasciando in secondo piano la tecnica e fronzoli vari. Fortunatamente tale obiettivo è stato raggiunto appieno: The Age Of Dumb guadagna a pieno merito il posto di miglior album della loro discografia e si attesta tra le migliori uscite grind del 2012, provare per credere!
7.5