(To React Records, 2012)
1. Fome Canibal
2. Infectada pelo Demonio
3. Escravidao Subliminal
4. A Minha o a Tua (Cabeca)
5. Sexo
6. Biotech is Godzilla (Sepultura)
Chissà se, nell’ormai lontano 1989, Dino Cazares e compagnia, quando fondavano i Brujeria, immaginavano che sarebbero divenuti una band così influente e significativa da creare, nel corso dei decenni a venire, band ispirate al loro sound ed attitudine? Da allora, d’acqua sotto i ponti ne è passata e di gruppi che, mischiando sonorità ispaniche e latino americane, groove post-metal anni ’90, sfuriate grind, amanti di war names “esotici” e criptici ed immancabili bandane, passamontagna e maschere da luchadores, ne sono spuntate in ogni dove, in giro per il mondo: basti pensare agli Asesino (altro progetto del buon Cazares), o, senza andare troppo lontano, ai liguri (con membri dei Necrodeath) Raza de Odio o agli emiliani Laboratorio Crisalito. Come ottimisticamente direbbe qualcuno, ancora nel 2012, “lo spirito continua”; anche se, talora, di fronte a gruppi di questo tipo, la sensazione che venga proposto sempre il medesimo stile con sapienti copia-incolla, atti a creare più un hype di pretesa originalità, piuttosto che una nuova band nata dal cuore e dalla passione più pura, è qualcosa che, negli ascoltatori, per lo meno più “datati”, s’accinge a diventare un atroce sospetto…
Attivi dal 2009, gli Amassado sono una band italo-brasiliana che, perfettamente, s’incanala in questa tradizione e, nel 2012, presentano, dopo il primo album di circa un anno fa, l’EP Escravidao Subliminal: nomi di battaglia decisamente eloquenti, nel loro sapore così “latino” (X-COC, Suron Caspàr, Jairo Vasquez, Josè Carniceiro, El Ruido), lyrics in madrelingua brasileira, rigorosamente sbraitate à la Max Cavalera/à la Gordo R.D.P., mascheroni “tattici”, attitudine simil-terroristica, tematiche fra le perversioni sessuali e lo pseudo-satanismo, grooves figli di certo nu metal e/o metalcore (Slipknot degli esordi? Primi Chimaira? Hatebreed?) o, nei migliori dei casi, di Roots dei Sepultura, smitragliate di pedale che tanto devono ai Fear Factory, momenti dosati di grezzo e furente crust-grind, fra Ratos de Porao (giusto per stare in Brasile) ed i già citati Brujeria… Il tutto, insomma, sembra seguire a menadito un perfetto canovaccio abbozzato ventitre anni fa e consolidatosi in quelli a venire; per svecchiare il tutto, però, i nostri decidono di applicare a questo materiale, di base più “grezzo” che mai, una produzione così moderna, che più moderna non si può: batteria super-pompata e plasticosa, chitarroni giganteschi e iper-sintetici, basso inesistente, udibile solamente negli stacchi (anzi… nell’unico stacco: quello presente sull’immancabile cover dei Sepultura, “Biotech is Godzilla”; per altro, eseguita egregiamente).
Intendiamoci: gli Amassado sono tutt’altro che una brutta band, incapace di suonare o di proporre questo genere; s’ha, comunque, la sensazione che il tutto sia un sapiente risultato di pianificazioni “a tavolino”. Ogni cliché di questo genere è rispettato pedestremente: le intro azzeccate in linguamadre, gli stop’n’go’s filtrati, dal sapore industrial, gli stacchi synth-pop sulla falsa riga dei Soulfly di Primitive (vedi “A Minha o a Tua (Cabeca)”), l’immancabile coda etnica/ambient/samba di un minuto buono, dopo un pezzo sparato come la penultima traccia “Sexo”… Elementi “vincenti” che potevano stupire qualche anno fa e che, forse, ancora troveranno estimatori – probabilmente fra l’audience più giovane –, ma che oggi strappano un sarcastico sorriso ad ascoltatori più “navigati”. Il risultato è un dischetto godibile, divertente e scorrevole senza troppi intoppi, capace di far venire voglia di headbanging al primo ascolto, ma in grado di (dis)perdersi fin troppo nei meandri d’una tradizione così consolidata da essere arrivata pressoché al degenero, tale è l’abbondante presenza di “déjà vu musicali”.
Escravidao Subliminal può essere un ottimo album per neofiti che vogliano approfondire certa musica estrema; Brujeria, Ratos de Porao, Septicemia e vecchi Sepultura per tutti gli altri.
6.0