(To React Records, 2012)
1. Dove l’Italia Nacque;
2. The Vitulean Empire;
3. L’Augure e il Lupo;
4. Suavetaurilia;
5. Ver Sacrum;
6. Legio Inteata;
7. Ballata d’Autunno;
8. Inverno;
9. Roma Ferro Ignique;
10. De Ferro Italico
I Draugr sono attivi nell’underground italiano ormai da una decina di anni e giungono ora, dopo vari demo nel corso del tempo, al secondo album ufficiale, De Ferro Italico. Guida del gruppo è sicuramente Svafnir (già al lavoro coi non troppo esaltanti Sturmkaiser e col suo progetto personale omonimo) che si occupa di tutte le liriche e della maggior parte delle musiche proponendo un pagan black metal dalle fortissime tinte folk che aveva riscosso un discreto successo nel 2006 con la pubblicazione dell’album di debutto Nocturnal Pagan Supremacy.
Sulla scia di liriche a sfondo pagano, con l’esaltazione di valori e miti andati persi con l’avvento del cristianesimo, il songwriting dei Draugr oscilla da parti decisamente più aggressive ad altre quasi ballabili condite da flauti, scacciaspiriti e armoniche di estrazione tipicamente folk, passando per melodie e ritornelli decisamente accattivanti e catchy (vedere, anzi sentire, il ritornello di “Legio Inteata”). Brani come “Ver Sacrum” o “L’augure e il Lupo” tendono decisamente di più verso il secondo aspetto, con richiami ai migliori Nokturnal Mortum e Finntroll, altri ancora come “The Vitulean Empire” o “Inverno” richiamano le influenze più black metal in senso stretto del gruppo, con parti vicine ai Bathory più epici e alcuni momenti melodico/sinfonici che ricordano vagamente i nostrani Aisling o i primi Cradle Of Filth. Punti di forza sono un’ottima produzione, ovviamente, e suoni puliti ma non artefatti, nonostante qualche caduta di stile nelle parti più “stoppate” e qualche cliché (i gemiti della gentil donzella in “Roma Ferro Ignique”, alcune parti declamate e il terribile coro negli ultimissimi secondi di “Legio Inteata”), ma in generale ci troviamo davanti ad un lavoro davvero ben curato e sentito.
Sicuramente una gioia per tutti gli amanti di queste sonorità, ma per chi, come il sottoscritto, cerca tutt’altro da un genere come il black metal (e relative contaminazioni), De Ferro Italico risulterà un puro e semplice divertissement. Tutto questo ovviamente senza nulla togliere a chi sta dietro a questo progetto, che riceverà sicuramente consensi da chi già apprezzava i Draugr, che hanno lavorato duramente per dare alla luce questo disco, con una passione che si percepisce anche solo ascoltandolo.
6.0