1. Letter to God
2. Revolution In Our Hearts, Revolution In Your Hands
3. Trojan Horse
4. Black Cat Wailing At the Moon
5. Pornstar
A volte il voler “osare” musicalmente è sintomo di una raggiunta maturità stilistica che necessita d’essere espressa, di manifestarsi: è così che sono nati i numi tutelari di qualsivoglia genere musicale, dalla voglia di reinterpretare quanto già fatto precedentemente e di aggiungere qualcosa di innovativo, di proprio, di caratteristico. È anche in questo modo però che possono nascere, posto che il gusto personale non può essere soggetto a critica, creature quanto meno discutibili. La voglia di provare nuove soluzioni si ritorce contro sé stessa, dando vita a dischetti come questo EP, Trojan Horse, dei bielorussi The Hysteria, di cui, francamente, non ci si capisce nulla.
Parliamo del sedicente mathcore, genere che sempre più va facendosi strada nell’underground, giungendo in tempi recenti all’attenzione “mainstream” grazie a gruppi come The Dillinger Escape Plan. Fa piacere notare come musica complessa ed articolata sia sempre più apprezzata dal grande pubblico, ma va detto che il confine fra interesse e moda è sempre più sottile. Nascono così gruppi assolutamente inutili, che non propongo né qualcosa di realmente nuovo, né musica magari già ascoltata ma ben confezionata ed eseguita. Questi The Hysteria rientrano perfettamente in questo limbo in cui non si capiscono le intenzioni musicali del prodotto. Non vi è la pazzia ragionata dei Botch, la potenza dei Carbomb o la spietatezza degli Ion Dissonance: questo Trojan Horse è costituito da un lotto di tracce assolutamente anonime ed inorganiche, formate da innumerevoli cambi di tempo in cui ogni strumento sembra andar per conto proprio, mentre qualcuno dietro al microfono alterna voci pulite e scream dando l’impressione di non sapere esattamente cosa stia succedendo. Tutto è confuso, tutto è inverosimilmente nervoso e snervante: se l’obiettivo era quello di angosciare l’ascoltatore con venti minuti di cacofonia, allora la band ha pienamente colpito nel segno. Se invece l’intenzione era di innovare e sperimentare con successo, a questi The Hysteria consigliamo vivamente di rivedere un po’ tutto ciò che riguarda il proprio piccolo universo. Decisamente snervanti.
4.5