(Unspeakable Axe Records, 2014)
1. Death by Trenchrot;
2. Gustav Gun;
3. The Most Unspeakable of Arts;
4. Mad Dogs of War;
5. Sickening Devotion;
6. Necrotic Victory;
7. Maddening Aggression;
8. Necronomic Warfare;
9. Gallery of the Dead;
10. Trapped Under Treads;
11. Dragged Down to Hell
I Trenchrot sono un gruppo americano di Philadelphia formatisi nel 2012 e con all’attivo il demo di tre brani Dragged Down to Hell uscito per Nihilistic Holocaust lo scorso anno; con una formazione che vede fra le sue fila componenti di Grass e Crypt Sermon, il cui demo d’esordio dovrebbe uscire per Dark Descent Records prossimamente, i Nostri si presentano al pubblico con due principali obiettivi stando al press release dell’etichetta: suonare death metal e annientare i posers.
Tale guerreggiante dichiarazione di intenti fa un po’ sorridere alla luce di quello che è un debut album, ma si può sicuramente convenire su come il primo dei due sia stato effettivamente raggiunto. Per tutta la durata di Necromonic Warfare assistiamo infatti ad un esaustivo sunto dell’old school death metal figlio di Bolt Thrower e Asphyx (talvolta al limite del plagio a Van Drunen, sentire “Mad Dogs of War”, “Gustav Gun” o la titletrack), a influenze Obituary e a rimembranze dei primissimi Death (“Gallery of the Dead”), il tutto condito da dosate accelerazioni in favore di un maggior uso di mid tempos, da un paio di assoli decisamente evitabili e da qualche rallentamento davvero olandese. Bisogna riconoscere che i Trenchrot sanno colpire duro quando serve con riff massicci e pesanti, tralasciando l’aspetto più veloce e da blast beat tipicamente americano: brani come “Trapped Under Treads”, “Gallery of the Dead”, “Mad Dogs of War” o “Sickening Devotion” sono innegabilmente i migliori di un disco che però stenta a decollare e a trovare una propria personalità, risultando in più di un occasione leggermente derivativo e poco incisivo.
Per questi motivi non possiamo essere totalmente soddisfatti di un Necronomic Warfare che forse sarebbe potuto essere più diretto con qualche brano in meno, ma con idee più concrete e personali. Soprattutto in un periodo in cui spuntano continuamente gruppi ispirati all’old school death metal, riteniamo che i Trenchrot difficilmente riescano ad emergere a dovere. Davvero solo per i più accaniti fans, anche se forse anche lì c’è di meglio.
6.0