(Halo of Flies, 2014)
1. Faciem
2. Tenebris
3. Exanimis
4. Desolatum
5. Sequax
6. Supplex
7. Abalam
8. Imolabant
9. Exhausit
10. Timor
11. Exterminati
12. Neglexerunt
Gli Hexis sono una delle tante realtà nate in Europa nell’ultimo decennio che, incorporando la velocità del grindcore, le sfuriate di derivazione black metal e l’attitudine hardcore hanno avuto un discreto seguito: tra i più famosi sono da ricordare i nostrani The Secret, volendo gli Anaal Nathrakh, o i francesi Celeste. Dopo quattro anni di attività e alcuni split con altre realtà black europee, i nostri pubblicano il loro primo full-length, composto da dodici tracce di violenza sonora caotica.
L’album è una corsa contro il tempo con canzoni dalla durata media di due minuti ciascuna, tutte strutturate nello stesso modo: una violenta esplosione di rumore all’inizio che si spegne verso la fine lasciando il riverbero della chitarra come unica compagnia. Le soluzioni adottate non sono molto diverse da quelle di tanti altri gruppi che prima di loro hanno seguito le stesse influenze. L’album si apre con “Faciem”, intro dal tetro sapore di nebbia, caratterizzata da una chitarra distortissima e una voce a urlare in lontananza, aprendo a “Tenebris”, che esplode in tutta la sua violenza strumentale, un vero e proprio attacco ai timpani e, quando sarà riproposta dal vivo, probabilmente anche alla cassa toracica: si tratta di un’abrasiva litania di poco più di due minuti che lascia ben poco respiro all’ascoltatore, travolto da una meteora di chaos e suoni che si addensano uno sull’altro. Per quanto i nostri si presentino come una formazione black / sludge, ciò che si trova in quest’album può ricordare anche gli “astrologi” Darkspace, quando nei cambi di tempo la band cerca di guardare a qualcosa di diverso. “Suplex” e “Abalam” sono, anche per la mancanza del cantato, le canzoni più dissonanti dell’album, in cui i danesi si concedono di sperimentare, mentre ritroviamo le influenze grind in “Timor” e “Exhausit”, impregnate di blastbeats dall’assurda velocità esecutiva, mescolati a riff malvagi e catramosi.
Gli Hexis sono certamente un gruppo capace di dare il meglio in sede live, ma che può essere apprezzato dagli appassionati di certe sonorità cupe ed esplosive. Gli spunti per un cammino in crescendo ci sono, essendo comunque l’album di debutto; ora spetta solo a loro uscire dalla massa mostrando maggiore carattere e personalità.
6.5