(Relapse Records, 2014)
1. Brooding Hex;
2. Illuminati;
3. Intoxicant Immuration;
4. March of the Wolves;
5. Distortion of the Nature of Mankind;
6. Transmittal;
7. Jeremiad
È sempre difficile parlare dei lavori dei Culted, di preciso non sai mai cosa aspettarti e un titolo come Oblique To All Paths di certo non aiuta. La pesantezza della loro proposta era già chiara ai tempi dell’esordio Below the Thunders of the Upper Deep, vecchio ormai di cinque anni, e nel 2014 la musica di questo combo internazionale (il cantante, svedese, non ha mia incontrato di persona gli altri membri provenienti dal Canada) di certo non si è alleggerita, anzi, forse ha trovato la sua via definitiva.
Fare paragoni con altri progetti non è impresa semplice, a diversi livelli l’aura black metal sembra sia andata diffondendosi sempre più verso altri generi musicali (talvolta affini, talaltra decisamente no) e la definizione di “blackened-qualcosa” ormai vuol dire tutto e nulla allo stesso tempo. In questo caso quel “qualcosa” viene giustamente sostituito da “doom”, ma non per questo citare un progetto come Nortt può essere d’aiuto. Le pulsioni agonizzanti e oppressive del (funeral)doom ci sono tutte, si pensi alla lunghissima “Brooding Hex”, al capolavoro “Intoxicant Immuration” o a “Transmittal”, dove echi di Evoken o Anhedonist non si nascondono troppo, ma bisogna dire che non è tutto qui: Oblique To All Paths non è solo un disco doom dai suoni sporchi a mo’ di sludge. Potremmo pensare a un incontro malato fra Wolvserpent e Darkthrone in un certo senso, dove le melodie dei primi si incontrano con la semplicità (il concetto di batteria di Fenriz qui è applicato alla perfezione), la monotonia e la rozzezza di una sezione ritmica che si disinteressa di tutto tranne che del suo sporco e minimale lavoro. L’uso della voce filtrata, che presumo provocherà pareri contrastanti, è anch’essa più che altro una prerogativa di un sottogenere del metallo nero, ma qui fa la sua porca figura.
Melodie d’alta classe (“Brooding Hex”) si incrociano quindi con momenti davvero pesanti come “Intoxicant Immuration” o “Transmittal”, mostrando però anche alcuni passi falsi non proprio convincenti (“March Of The Wolves”, l’intermezzo “Distortion of the Nature of Mankind” e “Jeremiad”) dove il gruppo sembra un po’ perdersi e assumere soluzioni leggermente derivative. Oblique To All Paths è talmente obliquo e crossover che talvolta osa troppo e straborda, ma sicuramente affascina e colpisce.
7.0