(Les Acteurs De L’Ombre Productions, 2014)
1. IV;
2. V;
Torniamo in casa Les Acteurs De l’Ombre Productions stavolta per occuparci dei francesi Paramnesia, che avevamo già avuto modo di apprezzare in sede di recensione dello split coi tedeschi Unru e che ora ci propongono il primo full length della loro carriera.
I punti di riferimento principali sono quelli già evidenziati in precedenza, anche se in questo album appaiono più approfonditi e sviluppati data anche la durata importante dei due singoli brani che lo compongono (per onor di cronaca, venti minuti l’uno). Lunghezza che ha permesso ai Paramnesia di dedicarsi più profondamente al lavoro sulle melodie ma che, inevitabilmente, in caso di “bonaccia” diventa un’arma a doppio taglio: così “IV”, il primo brano del lotto, segue fedelmente i passi di “III” (il loro contributo allo split) assestandosi su lidi discreti ma leggermente prevedibili e scontati. “V”, invece, forte di un incipit davvero aggressivo, vorticoso e di influenze che spaziano non solo fra Ash Borer e Addaura, ma che chiamano in causa anche Panopticon, Fell Voices e soprattutto Weakling (i precursori di un certo modo di intendere il genere, spesso e purtroppo dimenticati), riesce a farsi ricordare molto positivamente e a coinvolgere a dovere anche chi magari non è del tutto propenso verso il cascadian black metal.
La prova del nove del full length che auspicavamo nella recensione dello split si può dire essere stata superata ed essere l’ennesima conferma che, nonostante una durata che potrebbe scoraggiare molti e stancare altri, per questo tipo di proposta musicale il formato ideale può essere solo quello dell’album dove il gruppo può approfondire senza alcun timore le proprie influenze e integrarle al meglio all’interno delle proprie composizioni. Per questo, nonostante un primo brano non proprio eccelso, i Paramnesia sorprendono nella seconda parte del disco e meritano un riconoscimento adeguato.
7.0