(Autoprodotto, 2011)
1. Mirror Soul Sickness
2. Blood On My Hands
3. The Great Escape of The Giant Stone Man
Lo stoner è un “genere” che, più che aver bisogno di essere catalogato e riconosciuto all’interno di confini stilistici, poggia le sue solide basi su di una concezione particolare della musica, sia essa rivolta alla cultura psichedelica fine ‘60, al rock dei seventies, o, perché no, alle grandi influenze della kosmische musik e della scena post grunge.
Non è quindi definibile come genere limitato da paletti ed etichette, basandosi su di un’attitudine musicale che trascende il concetto di stile, riuscendo ad aver migliaia di volti e moltitudini di sfaccettature diverse, in base al grado di influenze esterne che vengono inglobate.
Quindi, senza pretese di verità assoluta, è quasi più giusto dire che un brano o un album “suonano stoner”, piuttosto che dirlo di una band, riferendosi al genere da essa praticato.
I tre brani dell’EP Giants & Killers dei Void of Sleep, giovane combo romagnolo, suonano stoner eccome.
In poco più di quindici minuti ascoltiamo tutti gli elementi che costituiscono un sound coriaceo e solido, ruvido ma definito allo stesso tempo: la seconda traccia, “Blood On My Hands” ne è un esempio, tra un riff principale degno dei migliori Kyuss e un procedere sicuro e marziale, un solo dal sapore settantiano e un refrain che in qualche modo ricorda gli ultimi Spiritual Beggars.
Con “Mirror Soul Sickness”, traccia d’apertura, siamo invece su territori più canonici (se si può parlare di canonico, relativamente a questa musica); tuttavia il brano risulta decisamente riuscito, complice il bel tiro della sezione ritmica, groovy al punto giusto e potente nelle parti rallentate; inoltre risalta particolarmente la linea vocale, sia melodicamente sia in termini di performance.
L’EP si conclude con “The Great Escape of The Giant Stone Man”, senza dubbio il brano più particolare dei tre, denso di spunti sui quali focalizzarsi: prima di tutto il grandissimo feeling stoner della strofa, contrapposta ad un refrain melodico, che divide le proprie influenze tra hard rock fine anni settanta e heavy dei primissimi ottanta; convincente anche il solo di chitarra, forte del sostegno di una base ritmicamente ineccepibile.
In conclusione Giants & Killers è un buon lavoro, semplice e diretto, dal buon tiro e dal groove coinvolgente, perfetto antipasto per un album che, ci auguriamo, suonerà ancora più stoner.
Voto: 7,5.