1. Exiled In Flesh
2. The Blasphemous Psalm To The Dummy God Creation
3. Veins
4. Blood Mantra
5. Nest
6. Instinct
7. Blindness
8. Red Sun
9. Moth Defect (Bonus Track)
Blood Mantra segna la crescita costante dei polacchi Decapitated dal terribile incidente datato 2007 che costò la vita al giovane Vitek e che ferì gravemente il leader e chitarrista della band Vogg, una tragedia che sconvolse il mondo del technical death metal e non solo. Archiviata con dolore e difficoltà questa notevole perdita, i Nostri pubblicarono prima l’eccellente, seppur prematuro, Carnival Is Forever nel 2011, e ora questa massiccia nuova release. La furia iconoclasta è ancora l’ingrediente principale della proposta, ma il combo è stato bravo ad accompagnarla con altri interessanti elementi, come ad esempio dei riff melodici e qualche momento più atmosferico per regalare un po’ di varietà all’ascoltatore.
Il lavoro svolto dalle chitarre è egregio, quasi folle in certi momenti, le melodie e le ritmiche sono estremamente veloci: un esempio emblematico è il primo singolo dell’album, intitolato “The Blasphemous Psalm To The Dummy God Creation”. Il nuovo batterista Lechner (degno sostituto dell’eccelso Vitek) è una macchina dietro le pelli, non sbaglia un colpo e dimostra di avere un grandissimo senso del groove. Bellissima la sezione con il basso di Pasek in primo piano, che si lega perfettamente con la particolare voce graffiante di Piotrowski (che potrà piacere o non piacere affatto). La title-track è caratterizzata da riff djenty e carichi di groove, che sono il cavallo di battaglia del chitarrista Vogg. “Instinct” è invece un pezzo in pieno stile Decapitated. Tutta la canzone si struttura su complicati riff e ritmiche dispari e dissonanti ad una velocità incredibile, e perfetta è la sezione ritmica, capace di sostenere tutta la furia cieca delle chitarre di Vogg. La traccia finale, “Red Sun”, è una sorpresa per quello a cui i Decapitated ci hanno abituato, essendo una sorta di outro atmosferico dal sapore post apocalittico che lascia l’ascoltatore in uno stato di irrequietezza.
In conclusione questa nuova fatica della band polacca farò sicuramente esaltare i fan più accaniti: Blood Mantra è paragonabile ad un macigno, da quanto è monolitico e quadrato, e l’esecuzione dal punto di vista della qualità e del songwriting è ineccepibile. Non sarò ai livelli di Nihility o Organic Hallucinosis, ma questo full-length è veramente ottimo e piacevole da ascoltare. Ancora un grandissimo grazie alla voglia del signor Wacław “Vogg” Kiełtyka di non arrendersi, e per avere avuto la forza d’animo di continuare e a regalarci simili emozioni.
7.5