(Beyond Production, 2014)
1. The 7th Autumn
2. Knights Of The Rebel
3. The War Of Wars
4. Apostasy
5. Live Your Existence
6. Immortality
7. Get Down All The Demons
8. Thoth
9. He’s Not Dead
Dopo tanti anni di attività i lombardi Haddah riescono finalmente a far uscire la loro prima fatica, intitolata Through The Gates Of Evangelia, grazie alla Beyond Production. La band è nata nei primi anni Duemila ma fino ad ora, al netto di numerosi live, aveva prodotto solamente un EP, From Happiness To Disgrace, e due demo. In mezzo a tutto questo c’è stata anche una pausa che ha permesso di riformare la line up prima di far nascere questo nuovo album, caratterizzato da un melodic death metal di stampo svedese. L’artwork, in pieno stile Fleshgod Apocalypse, è già un ottimo biglietto da visita.
Il disco sprigiona tutta la propria potenza in poco più di mezz’ora. Growls e scream violenti lasciano ogni tanto spazio ad assoli melodici, ma in generale il wall of sound creato dal gruppo lombardo è molto potente ed omogeneo, eccetto alcuni momenti core tanto inaspettati quanto gradevoli: è il caso di “The War Of Wars” e “Apostasy”, sicuramente i pezzi più brutali del lotto. I Nostri sono bravi a miscelare i due generi, pur cadendo ogni tanto nei più classici clichés del genere. I ragazzi comunque, oltre a picchiare come fabbri, riescono anche ad utilizzare toni drammatici ed emotivamente intensi, come in “Get Down All The Demons” e “Live Your Existence” in cui si sente l’influenza degli In Flames. L’ultimo brano, “He’s Not Dead”, è la degna conclusione del lavoro degli Haddah: le vocals di Alessandro Carella sono le assolute protagoniste e si esaltano nella parte conclusiva, in cui spicca un breakdown coinvolgente.
Questo debut album è senza dubbio un’ottima partenza, ma la strada è ancora lunga: al momento, la band paga inevitabilmente l’adorazione che evidentemente ha per i Dark Tranquillity, e il loro sound è in generale fin troppo debitore di tutti i nomi noti della scena di Göteborg. Rimane il fatto che Through The Gates Of Evangelia sia un disco godibile, composto da una band che sembra finalmente rodata ed affidabile. I margini di miglioramento sono ampi.
6.5