(The Spew Records, 2011)
1. Ravenous Pattern of Oblivion
2. Apocrypha
Tornano gli emiliani Logic of Denial, freschi di contratto discografico con l’italiana The Spew Records, con Incipit of Abhorrence, disco promozionale di due brani che riprende le coordinate del precedente Necrogenesis, uscito lo scorso anno.
Composto dalle sole “Ravenous Patterns of Oblivion” e “Apocrypha” il disco si muove sui sentieri già tracciati dalla band in passato, e nei brani sono evidenti le influenze di mostri sacri come Hate Eternal e Nile. Data la breve durata di questo lavoro non ci resta che analizzare singolarmente le tracce: “Ravenous Patterns of Oblivion” parte in quarta, mettendo in evidenza la grande preparazione tecnica del combo emiliano con un riffing che segue la lezione impartita dai già citati Nile. Il brano continua sul binario della violenza più gratuita per tutta la sua durata, con una parte centrale vorticosa e disarmante, per poi concedersi ad una parte finale che punta maggiormente all’impatto atmosferico e che sembra parzialmente placare la foga distruttrice dei Logic of Denial. “Apocrypha”, trova il suo punto cardine nella parte centrale costituita da giri di chitarra, assolo e break che pescano appieno nella scuola dei black-deathsters polacchi Behemoth; suggestiva e coinvolgente anche se meno personale di altri momenti del disco. Unico vero neo di questa breve esperienza (o forse dovremmo dire, violenza musicale) è la produzione: chitarra e basso infatti sono quasi sovrastati dalla batteria “triggerata”.
Questo Incipit of Abhorrence ci permette di esprimere un giudizio solamente parziale a proposito dei LoD, e nemmeno ci consente di valutare appieno la personalità stilistica e la coesione dei brani all’interno del disco; uno o due brani in più avrebbero sicuramente giovato. Senza dubbio, però, la band si conferma un’interessante progetto tutto italiano e quindi pollice alto per loro!
Voto: 6,5