I Seditius fanno punk-hardcore. Anzi, no. I Seditius fanno stoner. Anzi, no. I Seditius suonano quel misto di garage e rock’n’roll sporco, veloce e urlato che va tanto di moda adesso. Più o meno. Anzi, no. I Seditius, se dovessero essere incasellati come in un quiz, risponderebbero alla dicitura “nessuna delle precedenti risposte”. O forse nemmeno a quella. Formatisi nella Brianza che lavora e produce, sin dal 2005 cominciano la loro gavetta fatta di live di spalla ai vari gruppi della zona, cambi di line-up e produzione orgogliosamente D.I.Y. . La lingua usata è prevalentemente l’inglese, ma la cura delle tematiche all’interno dei testi è decisamente superiore alla media. La produzione è di buon livello, ispirata e coerente con le battaglie portate avanti dalla band, che intanto cresce a suon di partecipazioni a compilation, 7” split e demo. Nel 2008 si arriva al primo album vero e proprio, intitolato No Lessons Learned e registrato presso i Rosso Studio. Il titolo si riferisce all’incapacità dell’uomo di imparare qualcosa dalle lezioni ricevute in passato.
Due anni dopo, sempre sotto una “cospirazione D.I.Y. Di 8 realtà a loro vicine” esce questo “Carne da macello”, registrato presso i Cellar Door Studio di Milano. Il genere, come già puntualizzato, spazia molto fra le esperienze hardcore tipiche di gruppi quali Skruigners o Refused, ma contiene al proprio interno forti rimandi anche alla scena garage svedese (non a caso, i rimandi ai primi International Noise Conspiracy sono spesso ovvi) e allo stoner più spassionatamente veloce e urlato. I testi anche in questo caso parlano dell’alienazione generale nei confronti della società o, nello specifico, fra le singole persone. Interessante e innovatrice è la scelta di inserire brani cantati (in parte o in toto) in italiano. Molto vicini come tematiche ai talentuosi romani Airesis, se ne distanziano parzialmente per lo stile e la minore poesia. Questo non vuol dire, tuttavia, che i brani risultino di minor effetto. Anzi, in poco più di mezz’ora e dieci tracce i Seditius sono in grado di tirar fuori un convincente mix sonoro ben suonato e ben prodotto che non ha nulla da invidiare ai vari gruppi che si appoggiano alle label (non sempre “colpevolmente”!) per raggiungere gli stessi risultati. Uscito su vinile nel settembre 2010 e riproposto in versione digipak nel gennaio del nuovo anno, questo “Carne da macello” si candida come una delle più fresche produzioni italiane degli ultimi anni. Ottimi!
Voto: 8