(Autoproduzione, 2011)
1. Moloch
2.Unvacuity
3. In Viscera
4. Di Luci e Negazioni
Recensire Molochian dei bolognesi Murder Therapy è un compito arduo. Non tanto per la qualità indiscutibile del prodotto, quanto per la sadica gestione della propria musica che hanno deciso di adottare i quattro non-più-deathsters. E’ quasi un anno ormai che possiamo sentire (fatelo se non lo avete ancora ascoltata!) la spettacolare “Resilience”, tratta dal prossimo album della band, ma questo nuovo parto a base di “post-death”, chiamiamolo così, continua a non arrivare. Come se non bastasse, già da un po’ di tempo i perfidi ragazzi propongono pezzi del suddetto album durante i loro concerti, facendo salire sempre di più in noi la voglia di ascoltare questo potenziale capolavoro.
I Murder Therapy però sono convinti della qualità di questo EP, e soprattutto lo ritengono essenziale per comprendere il processo di evoluzione in corso in seno alla band; ci ritroviamo dunque ad ascoltare venti minuti di musica che ci soddisfano solo fino ad un certo punto, e che appaiono più legati alle sonorità di Symmetry Of Delirium, che tanto comunque aveva dato alla scena death metal italiana, piuttosto che a quelle del disco futuro. Non che questo sia un male, soprattutto per i tanti che avevano adorato quell’album, ma dopo aver ascoltato il suono del futuro si fa fatica a tornare al passato, per quanto bello potesse essere.
Intendiamoci comunque: i primi tre pezzi di questo EP sono senza dubbio dei fantastici concentrati di death metal moderno ed evoluto, e pochi in Italia sarebbero capaci di comporre simili gemme. L’opener “Moloch” è probabilmente il pezzo più convincente, per immediatezza, potenza ed elaboratezza: un concentrato di velocità, sul quale, tra la tecnicissima sezione ritmica e chitarre qui impegnate più come rasoi che come creatrici di melodie, spicca subito la voce cangiante e sempre convincente di Sean Worrel. Si, perché ora è il chitarrista italo-americano, entrato nella band verso la fine delle registrazioni del debut, a occuparsi delle voci al posto della potente ugola di Riccardo Meschiari, che appare comunque come guest vocalist (a rimarcare la natura di “ponte” propria di questo ep) nella seconda traccia “Unvacuity”, meno accattivante della prima ma dotata di uno stacco atmosferico davvero interessante, in cui cominciano a vedersi alcuni tratti del futuro sound della band.
In chiusura, dopo la quasi strumentale “In Viscera”, la vera perla: “Di Luci e Negazioni”, pezzo di quasi 8 minuti che nulla ha a che vedere col death metal ma molto con l’indole musicale dei nostri. Si tratta di una suite basata fondamentalmente su percussioni tribali di vario genere, su cui si sovrappongono vari effetti atmosferici e, a tratti, un cantato quasi “tibetano” che può tranquillamente far pensare anche agli OM. E’ questo pezzo, più di tutto il resto, a stuzzicare la nostra fantasia musicale; e non vediamo l’ora di sentire come andrà a finire, perché a detta della band con la melodia finale di questo brano si aprirà il nuovo album. E questo è sicuramente un altro mezzo per ribadire come Molochian sia un viaggio tra Symmetry Of Delirium e il nascituro, ma onestamente possiamo assicurarvi che la sperimentazione di cui sono capaci i Murder Therapy va ben oltre il death metal moderno che potrete sentire in questo EP. Che si rivela, a conti fatti, un ottimo lavoro, ricco di spunti interessanti che potrebbero incuriosire molto chi non conosce questi geniali ragazzi. Ma adesso, lo ripetiamo un’altra volta, è ora di sentire la musica del futuro: che non è “post death”, ma death metal post moderno. Con buona pace dei deathsters incalliti che vedevano in loro i nuovi Hour Of Penance o Fleshgod Apocalypse: i Murder Therapy saranno molto di più.
7.0