L’Italia vive spesso di cliché: regionalismi che fossilizzano l’idea di un intero popolo e finiscono col caricaturizzare le persone a seconda della loro provenienza geografica. Vittima incolpevole di queste opinioni spesso denigratorie è certamente la Sardegna, frequentemente vista come rurale, agricola e in molti sensi arretrata rispetto al produttivo Nord. E invece che cosa succede? Che questi Three Pigs Trip, provenienti da Olbia, imbracciano gli strumenti e cominciano a suonare un genere che è fondamentalmente atipico ai canoni dell’underground italiano. Alla fine del 2007 danno vita ad una delle più interessanti realtà stoner rock italiane. Il primo EP è il qui presente “Merciful Bullets”, uscito ad inizio 2010 per la sempre più promettente Hot Steel Records. Una sapiente miscela di hard rock, progressive e metal che nulla ha da invidiare in quanto a qualità e produzione alle più affermate realtà americane.EP si fa per dire, nel senso che i sei pezzi che vanno a comporre l’album superano abbondantemente la mezz’ora di durata. Richiamando alla mente diverse band che nel corso dei decenni hanno fatto la storia di questo rock più lento e “polveroso”, ma non per questo meno efficace, i Three Pigs Trip si pongono come una realtà sicuramente alternativa anche all’interno dello stesso underground italiano, saturato da bands che fanno del metal-core il loro cavallo di battaglia. La prima traccia, “Came to Disappear”, richiama fortemente e sin dal principio le atmosfere tipiche dei Tool, salvo poi aprire ad un riff sporco e grasso stilisticamente simile ai primi Black Label Society e, perchè no, alle dinamiche del grunge. All’interno dell’EP gli echi dei Kyuss o, ancora di più, degli odierni Karma to Burn si sentono eccome, senza per questo mai arrivare al plagio. Ottimi sia per un ascolto attento e concentrato che, distrattamente, come colonna sonora alla vostra giornata, i brani scorrono fluidi senza stancare. Inoltre, l’arricchimento dato dalla sezione di percussioni porta certamente una ventata di freschezza in un genere tipicamente poco aperto ad innovazioni.
In definitiva, un ottimo EP di debutto che dovrebbe spronare la band a continuare la strada intrapresa. Mentre scrivo apprendo dai vari social networks della ricerca di un nuovo cantante da parte della band. Spero che questo non li scoraggi, perché di band del genere non se ne vedono tutti i giorni.
Voto: 8