(Self-released/indipendent, 2011)
1. Soundtrack to a Post-Atomic Landscape
2. Hic Sunt Leones
3. Concrete
4. Annihilation
Partiti come formazione di stampo grunge (era il 2001) i bergamaschi Noscrape hanno intrapreso un lungo iter per raggiungere lo stile che li contraddistingue oggi: dopo il primo demo la band si è spostata verso lidi più fatiscenti e pesanti dal forte sapore stoner e sludge, il cui frutto è il demo Stoned datato 2007. Grazie a nuovi componenti dai background musicali molto diversi i Noscrape hanno allargato i loro orizzonti alla sperimentazione e alla ricerca di un suono più particolare e contaminato, con influenze che vanno dal grind, allo sludge, passando per la psichedelia, il post-metal, il noise e arrivando a toccare il drone e la dub.
Il risultato della continua evoluzione del combo bergamasco è questo Soundtrack to a Post-atomic Landscape, EP dal titolo decisamente suggestivo e che ben riassume le atmosfere presenti nelle quattro tracce di questo disco. I brani (lunghissimi: il pezzo più breve, si fa per dire, dura dodici minuti mentre la titletrack arriva quasi a ventuno minuti!!) non presentano strutture particolari o che seguano, perlomeno, uno schema ragionato, disegnando scenari aridi e devastati dove momenti di quiete assoluta vengono distrutti da fuzz di chitarra per poi esplodere in un riffing tipicamente doom dal notevole impatto sonoro e parti di batteria minimali.
La titletrack, posta in apertura, è un chiaro esempio di tutto ciò: prima che il brano assuma un carattere violento ed ostile ci vogliono ben sei minuti di chitarra e synth, interrotti da un muro sonoro imponente, dove un basso ultra-distorto coadiuva il lavoro delle chitarre nel rendere tutto tetro e claustrofobico. Nei brani successivi si susseguono una moltitudine immensa di influenze, ad esempio in “Hic Sunt Leons” troviamo accelerazioni crust-core che emergono da un mare nero di sludge duro e crudo, distorto, cadenzato e lento. In chiusura del brano troviamo una collezione di turpiloqui e disgustosità di un noto onorevole della Lega, registrate durante diversi comizi (lo scopo di tali campioni audio ha, ovviamente, un intento satirico). Le atmosfere soffocanti dei Noscrape continuano con “Concrete”, brano che sembra uscito da un mènage à trois tra Sunn O))), Melvins e Godflesh, mentre nel brano di chiusura, intitolato “Annihilation”, si incontrano gli spettri di Isis e Pelican.
Un debutto coi fiocchi questo Soundtrack to a Post-atomic Landscape, i cui unici nei sono la voce (che necessita di qualche piccolo miglioramento) e la produzione: la band, forse per un budget ridotto o forse per scelta stilistica, ha deciso di adottare un sound grezzo e scarno, dal quale riesce comunque a tirare fuori muri sonori immensi. Siamo molto curiosi di sentire cosa potrebbero fare i Noscrape con una produzione più “pompata”, magari ampliando la componente psichedelica delle loro composizioni. Con questi accorgimenti la band può seriamente candidarsi per un posto in prima fila nel panorama alternativo nazionale, assieme a Lento e Ufomammut.
7.5