(Southern Lord Recordings, 2012)
1. Sigil of Brass;
2. His Teeth did Brightly Shine;
3. A Multiplicity of Doors;
4. The Corascene Dog;
5. The Rakehell
Seconda parte dell’attesissimo concept iniziato un anno fa con Angels Of Darkness, Demons Of Light I, questo album riprende le basi stilistiche già evidenziate in precedenza senza apportare alcuna modifica a livello di line up, ma andando ad operare qualche piccolo aggiustamento a livello musicale. Inutile riepilogare nuovamente la ventennale carriera del progetto di Dylan Carlson; il cambiamento più grande all’interno degli Earth è già avvenuto anni fa e le successive uscite hanno calcato nel bene e nel male ciò che da quel cambiamento è scaturito.
Angels Of Darkness, Demons Of Light II non fa che confermare (vi erano dubbi?) l’immobilità stilistica di questo progetto, nonostante al suo interno confluiscano influenze diversissime che spaziano daldoom al folk, con un apporto non indifferente di violoncello. Cosa dire di più? Una delle canzoni, “A Multiplicity of Doors”, è stata anche presentata dal vivo lo scorso anno durante il tour seguito alla pubblicazione della prima parte di Angels Of Darkness, Demons Of Light e si può dire sia il riassunto dell’intero album: tempi forse ancora più dilatati di prima, immobilismo pressoché totale e una partecipazione più attiva e coinvolgente del violoncello di Lori Goldston a discapito della chitarra di Carlson ne sono le caratteristiche principali, oltre che il mood generale. Sin dalle note iniziali di “Sigil of Brass”, infatti, si percepisce come la direzione sia leggermente cambiata, vi è una vena più riflessiva e cupa che fa capolino spesso e volentieri andando a discapito di quella sensazione desertica e “assolata” che caratterizzava in toto il primo capitolo; la pesantezza e la voluta monotonia forse vogliono essere una strada preferenziale verso questo tipo di sensazioni, ed effettivamente ciò che rimane a fine ascolto è qualcosa di diverso, qualcosa di più intimistico e profondo probabilmente. E se in “The Rakehell” si percepisce qualcosa di più, quasi un tentativo di scostarsi dall’apatia artistica dell’ultimo periodo magari richiamandosi lontanamente ai Doors (e ancora più lontanamente ai Pink Floyd), in generale Angels Of Darkness, Demons Of Light II non aggiunge nulla all’operato di Dylan Carlson, anzi va forse a costituire il momento peggiore degli Earth sin dai rumorosissimi e geniali esordi.
Difficile andare oltre: probabilmente qualcuno sarà felice di sapere che questo secondo capitolo dura un quarto d’ora in meno del precedente, qualcun altro spera invece che gli Earth si diano uno scossone e ritornino a folgorare menti come sapevano fare un tempo. Personalmente è difficile assegnare un voto ad un album del genere, confido comunque che in futuro vi possa essere una ripresa, avendo appurato per certo che dal vivo i nostri sono ancora una forza. Ma questa è l’ultima chance.
6.0