(Prophecy Productions, 2014)
1. Wings
2. Opale
3. La nuit marche avec moi
4. Voix sereines
5. L’éveil des muses
6. Shelter
7. Away
8. Délivrance
Shelter è una delle uscite discografiche più attese e discusse dell’inizio del nuovo anno: da tempo se ne parla e si scrive su di esso, si sono ipotizzate montagne di eventualità, finalmente però si può parlare concretamente della musica di questa nuova opera di Neige e mettere da parte tutti i pettegolezzi.
Dopo una breve introduzione, l’album si apre con le inconfondibili note di “Opale”, già diffusa, qualche tempo fa, attraverso un magnifico videoclip e già dai primi secondi si può capire che il sound degli Alcest è mutato, ha collassato su se stesso ed è rinato in una forma nuova e variopinta. In Shelter ogni tipo di influenza black metal è svanita, anzi, per la precisione è scomparsa anche qualunque tipo di influenza proveniente dal metal propriamente detto, quello che resta è un incrocio magistrale tra shoegaze e dream pop che va a creare atmosfere sublimi, leggere, che paiono librarsi nell’aria. Chiunque si sarebbe aspettato un ritorno alle origini, chiunque avesse pensato che il singolo “Opale” fosse solo una parentesi della band francese rimarrà estremamente deluso; Shelter è un’evoluzione vera e propria che conduce a quello che gli Alcest sono oggi, un percorso spontaneo e sincero che Neige ha deciso di compiere per dar nuova vita alla sua creatura, anche sperimentando soluzioni nuove e coraggiose, come la partecipazione delle Aniima, un quartetto d’archi islandese tutto al femminile. Shelter è un’escalation di poesia pura, ogni brano è più emozionante del precedente in una sorta di arrampicata sonora, sino a giungere al climax finale con il binomio “Away” – “Délivrance”: la prima è una meravigliosa ballata che vede la calda voce del talentuoso Neil Halstead (Mojave 3, Black Hearted Brother) dietro al microfono, la seconda è la degna chiusura di un album assolutamente spettacolare.
Senza ombra di dubbio ci sarà un’enormità di persone che detesterà quest’album, è inevitabile, le svolte dividono sempre i fan, ma è bene chiarire che gli Alcest sono sempre stati troppo stretti nel pur ampio panorama black metal, gli Alcest sono un essere vivo e in evoluzione. Se cercate il buon vecchio blackgaze state lontani da Shelter, ma se ciò che volete è ottima musica a prescindere dal genere, questo è l’album che fa per voi. Non è musica per chi ha i paraocchi questa!
8.5