(Immortal Frost Productions, 2013)
1. Aorta;
2. Vostok;
3. Zero;
4. Aura;
5. Antenna;
6. Volume;
7. Vertebra;
8. Apnea;
9. Deficit;
10. Cinema
Il progetto italiano Australasia non è nuovo alle nostre pagine (il buon Ico ne ha parlato qui in occasione dell’esordio Sin4tr4) e a distanza di un anno da quell’uscita Immortal Frost Productions decide di pubblicare il primo album, Vertebra, della creatura nata dalla mente di Gian Spalluto.
Vertebra è composto da dieci brani e pur essendo un disco profondamente post rock, decide di puntare sulla vivacità e sulla varietà con brani dalla durata decisamente sotto la media standard per quel riguarda questo genere. Le influenze sono tutt’ora riconducibili a quelle già evidenziate in Sin4tr4, Red Sparowes e God Is An Astronaut su tutti con qualche puntata in territori più cari a gente come i Deafheaven (“Zero” o “Antenna”), ma con alle loro spalle un enorme lavoro sulle melodie e sulle atmosfere per cui sicuramente anche i primi Maybeshewill e gli Hammock sono da includersi nel bagaglio personale di Australasia. Accanto a ottimi episodi come “Vostok”, dove cogliamo qualche eco dei conterranei Port Royal, “Vertebra” o la sigurrósiana “Zero” troviamo però brani meno convincenti ed eccessivamente melodici come quelli dove è presente il cantato femminile: in “Apnea”, “Aura” e il finale di “Aorta” ci sarebbero ottimi spunti, ma la scelta di utilizzare quel tipo di cantato davvero incita a passare alla canzone successiva senza rimorsi. La mia non è una critica alla vocalist, sia chiaro, ma alla tipologia di cantato scelta per l’occasione che si rivela oltremodo irritante per chi scrive anche nell’ambito del disco stesso.
Nonostante il piglio troppo melodico e zuccheroso Vertebra non è un brutto disco, la scelta di concentrare le composizioni in brani per lo più di breve durata è un punto a favore che però viene quasi annullato dal cantato e dal fatto che Australasia sia un progetto probabilmente indirizzato verso gli amanti più puri del genere. Confermiamo il voto già espresso in occasione di Sin4tr4, invitando soprattutto chi ancora è in cerca di post rock a concedergli più di un ascolto.
6.5