Hungry Like Rakovitz > Pious

Pubblicare un disco il primo giorno dell’anno? Si può fare. Mettere in difficoltà il recensore di turno, alle prese con le dure abbuffate tra Natale e Capodanno, per ascoltare, pensare e scrivere un pezzo prima del primo gennaio? Si può fare. Pubblicare un disco bello, assicurandosi con 364 giorni di anticipo un meritato posto nella…

Doomraiser > Cold Grave Marble

Da una parte, le ombre incombenti e minacciose di moniker che hanno trasceso la dimensione terrena approdando direttamente alle sacre dimore del mito, dall’altra un genere quanti altri mai soggetto a un processo di mutazione che ne ha in parte trasfigurato l’aspetto originario, al punto da renderlo ormai raramente fruibile nella sua forma più originariamente…

Aesis > Toutas

Nati da una costola dei marchigiani Haegen, gli Aesis propongono un interessante black metal fortemente contaminato da tinte folk (o, ad essere precisi, celtic folk, come indicano loro nella bio). A rendere molto interessante questo EP è il concept, ispirato alla storia dei galli Senoni, che si insediarono in Italia tantissimo tempo fa, in quella…

Invernoir > Aimin’ For Oblivion

“I Saturnus in mezzo, Draconian e Swallow the Sun sulle fasce et voilà, l’attacco della nostra squadra è pronto per sfidare qualsiasi avversario…”. Nei panni di un improbabile commissario tecnico chiamato ad allenare una nazionale doom in un non meno improbabile campionato metal mondiale, risponderei probabilmente così, alla domanda sulla formazione-tipo da schierare per esaltare…

HusqwarnaH > Purification Through Sacrifice

Doverosa premessa. Faccio fatica a comprendere il concetto di “nazione”: viviamo tutti sullo stesso pianeta, respiriamo tutti lo stesso ossigeno, e questo dovrebbe essere sufficiente a renderci tutti uguali e belli, indipendentemente da dove siamo nati. Coerentemente, odio il concetto di “nazionalismo”: non tifo per l’Italia, e di certo non mi sento italiano, così come…