(Dark Descent Records, 2012)
1. The Devourer within the Gulf
2. Dragon of the Continuum
3. Hymn to Azael
4. Beneath the Sovereignty of Al-Ghul
5. Hymn to the Black Matron
6. Sating Erictho
7. Coils of the Black Earth
8. To Seed the Succubbi
9. Terminus I- The Burning Offal of Hinnom
10. Terminus II- Hinnom Everlasting
I finlandesi Maveth si possono tranquillamente collocare tra le band “rivelazione” del 2012. In cinque anni di attività, a partire dalla fondazione avvenuta nel 2007, sono stati protagonisti di una rapida ascesa, avvenuta attraverso un EP e due demo.
Coils of the Black Earth è il debut album del combo di Helsinki, un disco che si dimostra completo e ben curato sin dall’aspetto esteriore, grazie ad un artwork accattivante dal mood oscuro ed esoterico. Addentrandoci nei meandri di questo lavoro ci troveremo a fare i conti con un death/black tipicamente scandinavo con alcuni richiami ai Dissection d’annata, ma con un piglio decisamente meno melodico e più oscuro. La musica dei Maveth colpisce duro e amalgama con perizia e talento la furia distruttiva del death metal nordico con un riffing malvagio e abissale tipico del black metal finnico e norvegese. Alternando brani più spediti ad altri più lenti e funerei i Nostri non perdono mai un colpo e circondano l’ascoltatore con una densa e palpabile coltre di “malvagità”. La prima traccia “The Devourer Within the Gulf”, che risulterà essere la più lunga dell’intero lotto, funge da apripista a questa lenta ma inesorabile discesa verso gli inferi, accompagnandoci con un riffing preciso e graffiante unito a un drumming incalzante e linee di basso poderose e ficcanti. Il resto della tracklist prosegue su ottimi livelli, grazie soprattutto ad alcuni brani in particolare decisamente riusciti come la maestosa “Hymn To The Black Matron” o la feroce “To Seed the Succubi”; il livello tecnico rimane sempre piuttosto elevato ma non risulta mai troppo marcato o fastidioso, altro pregio che arricchisce ulteriormente questo album. Facendo tesoro di quanto insegnato dalle principali band delle scena death e black metal europea, i Maveth sono riusciti a confezionare un ottimo disco, dalle atmosfere velenose e dotato di un fascino oscuro che difficilmente lascerà indifferente l’ascoltatore.
Questo disco è un ottimo modo per concludere il 2012, l’anno della tanto temuta “apocalisse Maya”. Con Coils of the Black Earth il quartetto finlandese ci ha regalato un piccola perla di metal estremo che ci accompagnerà funestandoci con i peggiori incubi diabolici per tutto l’anno nuovo, intrattenendo con successo tutti i metalheads più oltranzisti. Promossi a pieni voti, rimarremo in trepidante attesa delle prossime pubblicazioni.
7.5